In che modo ottenere circa 1.000 euro per fare la spesa gratis? Ecco tutto ciò che c’è da sapere sull’argomento.
Per sostenere le famiglie, anche nel 2024 sono stati messi a disposizione alcuni buoni spesa da poter utilizzare all’interno di negozio alimentari e supermercati e per procedere all’acquisto di beni di genere alimentare. Insomma, una vera e propria boccata d’aria per tutti quei cittadini che non riescono ad arrivare a fine mese e che fanno fatica a mettere anche un piatto di pasta in tavola.
Infatti, il governo ha messo a disposizione una social card, ossia una carta acquisto ricaricata di una cifra precisa che permette alla famiglia di riempire il carrello nei negozi autorizzati – andando a limitarsi, però, soltanto agli acquisti consentiti. Ma vediamo insieme tutto ciò che c’è da sapere sull’agevolazione.
Come fare la spesa gratis ricevendo circa 1.000 euro per i propri acquisti
Nel 2024 sono due le social card il cui valore complessivo è di 940 euro all’anno. Stiamo parlando della carta acquisti e della carta dedicata a te, le quali prevedono dei requisiti diversi. È bene sapere che non necessariamente chi prende la prima più ottenere di diritto anche la seconda. Inoltre, a queste due card va ad aggiungersi anche un terzo aiuto, ovvero il reddito alimentare. Analizziamoli insieme uno ad uno.
Partiamo con la carta acquisti. Il valore è di 480 euro all’anno e spetta alle famiglie al cui interno si trova almeno un minore di 3 anni o un adulto di 65 anni. Nel caso in cui questi requisiti sono soddisfatti, si avrà diritto ad una card del valore di 40 euro al mese da utilizzare in negozi alimentari e farmacie. Per ottenerla, inoltre, non si dovrà avere un ISEE che non va oltre gli 8.052,75 euro.
Passiamo poi alla carta dedicata a te, la quale si rivolge alle famiglie senza tener conto dell’età dei componenti. È uno strumento che fu introdotto nel 2023 ma che per ora ancora non è operativo. Si fa riferimento ad una carta acquisti che viene caricata una tantum e il cui importo è di 460 euro. Ad ottenerlo saranno tutti i nuclei in cui l’ISEE non va oltre i 15.000 euro e che non vanno a beneficiare di altri incentivi – come il supporto per la formazione e il lavoro o l’assegno di inclusione.
In questo caso, non si dovrà fare nessuna domanda in quanto sarà il comune ad assegnarlo automaticamente e potrà essere utilizzato per l’acquisto di alcuni generi alimentari, o per fare carburante e pagare gli abbonamenti dei mezzi pubblici.
L’ultimo strumento è il reddito alimentare. Per il momento è un progetto in via di sperimentazione presente in poche città d’Italia – come Palermo, Napoli, Firenze e Genova. A seguito di questa fase, della durata di 3 anni, molto probabilmente potrebbe essere ampliato in altre città del paese. Questo prevede la possibilità di ricevere dei pacchi alimentari realizzati con prodotti invenduti E dati a coloro che vertono in una condizione economica di forte difficoltà.