TFR e TFS sbloccato, pagato in solo 3 mesi: anticipo INPS, stop alle attese infinite e detassazioni per chi lavora nella Pubblica Amministrazione
La questione del trattamento di fine servizio e del trattamento di fine rapporto per i dipendenti pubblici è da molti anni una delle più discusse nel pubblico impiego. I lavoratori della Pubblica Amministrazione, rispetto ai colleghi del settore privato, devono sostenere attese spesso lunghissime prima di poter accedere alle somme maturate in una vita lavorativa.

La nuova manovra punta a risolvere finalmente questa ingiustizia, anche se l’effettiva attuazione della misura richiederà ancora del tempo. TFR e TFS sbloccato, pagato in solo 3 mesi rappresenta il cuore del cambiamento. La Legge di Bilancio 2026 introduce un pacchetto di circa 550 milioni di euro dedicato ai dipendenti pubblici, con l’obiettivo di rilanciare i consumi e sostenere il potere d’acquisto.
Il capitolo di maggiore interesse riguarda proprio l’erogazione della liquidazione. Grazie a una nuova linea di credito attivata da Cassa Depositi e Prestiti, l’INPS potrà anticipare fino a 50 mila euro entro tre mesi dal pensionamento.
Linee di credito INPS e anticipo del TFS: cosa cambia davvero e quando
L’attesa media attuale può superare i cinque anni, soprattutto per chi lascia il lavoro per limiti di età o servizio. La Corte Costituzionale, con la sentenza 130/2023, ha stabilito che questi ritardi ledono il principio della giusta retribuzione, poiché tali somme servono a tutelare una fase più fragile della vita.

La norma non sarà immediata. La piena operatività della misura scatterà nel 2027. Nel 2025 e nel 2026 i tempi di pagamento resteranno sostanzialmente invariati, e i lavoratori dovranno ancora fare ricorso ai prestiti bancari con interessi legati al Rendistato. Solo con l’avvio del nuovo sistema si metterà fine all’assurdità di dover pagare per ricevere i propri risparmi. Accanto allo sblocco della liquidazione, la manovra prevede ulteriori interventi:
• Detassazione al 5% sugli aumenti contrattuali (fino a 28 mila euro di reddito)
• Tassazione ridotta all’1% sui premi di produttività
• Rinnovi e fondi aggiuntivi per Funzioni Centrali, Sanità e Enti locali
Queste misure partiranno dal 2026, senza effetti retroattivi. Ne beneficeranno soprattutto i profili con retribuzioni più contenute. In conclusione, TFR e TFS sbloccato, pagato in solo 3 mesi rappresenta un passo decisivo verso l’equità tra lavoratori pubblici e privati, una svolta che inizierà a dare effetti concreti dal 2027. Fino a quel momento, TFR e TFS sbloccato resta la promessa su cui si gioca una delle principali battaglie sindacali del pubblico impiego.





