Grandi cambiamenti in arrivo dal 2024 per i ticket sanitari. Sono in tanti coloro che potranno accedere e richiedere il risparmio: come fare.
Dal prossimo gennaio saranno diversi i cambiamenti in arrivo per quanto concerne il panorama delle tariffe sanitarie in Italia. Sono tante le novità riguardanti i costi di esami e visite mediche. Stato e regioni arrivano all’accordo sulle nuove tariffe dopo sei anni di trattative: cosa cambia effettivamente.
Il mese di gennaio sarà importantissimo per gli italiani che sperimenteranno un significativo cambiamento per quanto riguarda il sistema sanitario nazionale, con l’entrata in vigore delle nuove tariffe per esami e visite mediche. Questa modifica, tanto attesa, è un passo importante verso quella che è l’omogeneizzazione delle pratiche sanitarie nel paese, andando ad eliminare quelle che sono le disparità nazionali e stabilendo delle tariffe uniformi. Dopo sei anni di discussioni si è raggiunto l’accordo tra Stato e regioni.
A partire da gennaio 2024 le nuove tariffe non solo introdurranno visite, esami e trattamenti aggiuntivi come previsto dalla revisione LEA, ma stabiliranno anche prezzi uniformi a livello nazionale. Questo significa che i cittadini pagheranno lo stesso importo, noto come ticket, ovunque si trovino nel paese. Come detto la principale modifica riguarda l’omogeneizzazione delle prestazioni sanitarie in tutto il territorio nazionale, riducendo le differenze tra le regioni. Questo è stato uno degli obiettivi della revisione dei LEA, insieme all’aggiornamento delle pratiche mediche obsolete e all’introduzione di nuove procedure a livello nazionale.
Ticket Sanitari 2024, tutte le novità: cosa cambia da gennaio
Il Governo ha deciso di introdurre delle tariffe nazionali per una serie di prestazioni ad elevato contenuto tecnologico o di recente innovazione, come l’adroterapia, l’enteroscopia con microcamera ingeribile e la radioterapia stereotassica. Questo garantirà che tutti i cittadini abbiano accesso alle stesse opzioni di trattamento, indipendentemente dalla loro posizione geografica.
Mentre per quanto riguarda le visite specialistiche e gli esami diagnostici, la revisione delle prestazioni porterà ad una maggiore precisione nella definizione e nel contenuto di ciascuna prestazione. Le visite cardiologiche, quindi, indicheranno chiaramente se includono l’elettrocardiogramma, fornendo maggiore chiarezza e specificità nelle prescrizioni mediche. Non tutte le regioni verranno coinvolte allo stesso modo dalle modifiche. Ad esempio la Lombardia, il Veneto, l’Emilia-Romagna e la Toscana, che già seguono pratiche più avanzate, sono state prese come riferimento nella ridefinizione delle prestazioni.
Altro aspetto fondamentale che mancava per l’applicazione delle nuove tariffe era la definizione di tariffari nazionali. Ad oggi ogni regione aveva il proprio nomenclatore tariffario, generando 21 listini diversi tra regioni e province autonome. L’approvazione di un tariffario unico e nazionale, avvenuta ad aprile, rappresenta un passo avanti cruciale per garantire la coerenza e l’uniformità nelle pratiche sanitarie in tutto il paese. L’impatto diretto di queste modifiche sarà sul ticket, che ad oggi per una prestazione è di 36,15€. Ma con le nuove norme cambierà significativamente anche questo.
Con l’entrata in vigore dei nuovi tariffari nazionali a partire dal 2024, ci sarà un’armonizzazione del ticket in tutto il paese. Per comprendere meglio l’impatto finanziario su chi riceve prestazioni sanitarie, possiamo esaminare alcuni esempi comuni. Ad oggi una prima visita specialistica, che attualmente varia da 20 € a 29 €, sarà uniformata a 22 €. In questo caso la regione che risparmia qualche euro è proprio il Friuli.
Analogamente la visita di controllo, che ad oggi costa tra 12,90 € e 18 €, sarà standardizzata a 16,20 €, comportando un aumento di 3,30 € per molti cittadini. L’elettrocardiogramma, attualmente tariffato tra 11,16 € e 15 €, avrà una tariffa unificata di 11,60 €. Per quanto riguarda la radiografia al torace, con tariffe attuali tra 15,49 € e 26 €, la nuova tariffa uniforme sarà di 15,45 €, rappresentando un risparmio di circa 10 € per i cittadini di alcune regioni. Si vanno quindi ad uniformare in sostanza i prezzi per tutte le regioni, con alcune di queste che ne usciranno avvantaggiate dalla riforma.