Vuoi andare in pensione subito con il bonus contributi della legge 213? Ecco la guida completa che ti permetterà di raggiungere il meritato riposo.
Il sogno di molte persone è quello di andare in pensione dopo diversi decenni di duro lavoro. La maggior parte dei cittadini deve attendere il raggiungimento del 67° anno di età per poter realizzare questo sogno.
Tuttavia, oggi vogliamo parlare della possibilità di lasciare il mondo del lavoro subito utilizzando un bonus contributivo previsto dalla legge 213. Si tratta di un’importante opportunità che permette di effettuare il riscatto dei periodi non coperti da contribuzione. Così facendo il lavoratore ha la possibilità andare in pensione prima.
Subito in pensione con il Bonus Contributi: tutto quello che occorre fare
Per andare in pensione subito, è possibile ricorrere ad un’opportunità introdotta dalla legge di bilancio 2024. Si tratta di un’importante occasione temporanea, che permette ad alcuni lavoratori di riscattare i periodi non coperti da contribuzione, fino ad un massimo di 5 anni.
L’opportunità può essere colta nel periodo 2024-2025 da parte di quei lavoratori che intendono riscattare alcuni anni non coperti da contribuzione, parificandoli agli anni di lavoro. Per effettuare l’operazione, è necessario versare l’importo dovuto a rate mensili in un massimo di 12 anni, senza interessi. Lo scorso 7 marzo, l’Agenzia delle Entrate ha emesso la circolare con la quale ha illustrato la misura. Nel documento, è stato specificato che la facoltà di riscattare i periodi non coperti da retribuzione è concessa a:
- Lavoratori pubblici e privati;
- Lavoratori iscritti alla gestione INPS dipendenti, autonomi o alle forme sostitutive;
- Lavoratori che hanno iniziato a versare i contributi a partire dal 1 gennaio 1996 e che, dunque, sono soggetti al calcolo della pensione con il metodo interamente contributivo.
Di conseguenza, sono esclusi dall’opportunità di riscatto dei periodi non coperti da retribuzione i lavoratori più anziani che hanno iniziato a versare contributi prima del 1 gennaio 1996. La domanda può essere presentata direttamente dal dipendente oppure dai suoi superstiti o parenti e affini, entro il secondo grado di parentela.
Il costo del riscatto sarà determinato in base a specifici criteri fissati dal decreto legislativo del 30 aprile 1997. Il lavoratore avrà la possibilità di sostenere questo costo utilizzando i premi di produzione che gli spettano. Il versamento potrà essere realizzato in un’unica soluzione o in un massimo di 120 rate mensili.