C’è una correlazione tra tinte per capelli e aumento del rischio di insorgenza del cancro? Scopriamo cosa afferma la scienza.
Tinture per capelli e rischio cancro, quanto può incidere un vezzo sull’insorgenza di una delle patologie più temibili? A rispondere ci hanno pensato gli scienziati, dopo una serie di studi volti a confermare o smentire la correlazione.
Il desiderio di alterare il colore dei capelli nasce da molto lontano. Nell’antico Egitto, le donne hanno iniziato ad usare l’henné come colorante per la chioma. In Grecia si utilizzavano le tinture vegetali e nell’antica Roma i colori preferiti – il nero, il biondo e il rosso – si ricavavano da fiori, tuorli d’uovo e cenere. Zafferano e altri ingredienti venivano usati nel Rinascimento; mentre nel XVIII secolo il bianco, il rosa e l’azzurro erano tinte comuni ricavate dalla farina o dalle piante polverizzate e spruzzate sulle parrucche.
La prima colorazione sintetica, invece, risale al 1907 grazie all’invenzione da parte di Eugène Schueller, fondatore de L’Oréal. Col passare del tempo, le tinte hanno perso la caratteristica di essere naturali e sono diventate prodotti con ingredienti di varia tipologia e dalla dubbia sicurezza. Da qui, il timore di una possibile correlazione tra tinture e cancro.
Esiste una correlazione tra tinte per capelli e cancro? La risposta degli esperti
Le sostanze chimiche presenti in tanti articoli per capelli possono aumentare il rischio di insorgenza del cancro? Nessuna ricerca ad oggi ha dimostrato una tale correlazione. Alcuni studi, però, hanno analizzato la sicurezza dei prodotti riportando come tinture di vecchia concezione possano aver avuto un ruolo nello sviluppo di alcuni tipi di tumore, come quello mammario.
Parliamo di indagini svolte su articoli con formule molto obsolete, oggi non più utilizzate. In generale, la composizione complessa delle tinte per capelli, nonché la varietà delle sostanze chimiche coinvolte, non permettono di stabilire con certezza un legame diretto tra le tinture e il cancro. In più, le variazioni frequenti alle formulazioni – così come il lungo periodo di sviluppo di un tumore – complicano ulteriormente le indagini.
L’Agenzia Internazionale per la Ricerca del Cancro ha inserito le tinte tra i prodotti probabili carcinogeni umani, ma il riferimento è ai professionisti che sono esposti ogni giorno alle sostanze. In ogni caso, è bene prendere alcune precauzioni. Bisogna acquistare marchi affidabili con formulazioni approvate dalle autorità competenti. Inoltre, occorre rispettare i tempi di posa e le modalità di utilizzo ed evitare di applicare la tintura frequentemente, soprattutto se si ha familiarità con il cancro al seno o altri fattori di rischio.