Come vestirsi a strati senza rinunciare allo stile: le idee per prepararsi al grande freddo

In fondo, il cambiamento climatico sta stimolando una vera e propria nuova arte del vestirsi. Ecco come “perfezionarsi” con gusto e affrontare l’inverno

Bisogna ammetterlo: forse già le “mezze stagioni” erano un antico quanto subdolo segnale dei futuri cambiamenti climatici. È vero, non venivano affrontate con particolari imprese di adeguamento del guardaroba; ma a ben pensarci, considerando gli “scherzi” dell’attuale scenario climatico, le vere mezze stagioni sono negli armadi, e sono stabili per 365 giorni all’anno.

trucchi per vestirsi a strati
Ultimamente vestirsi a strati sembra l’unica soluzione, ma come farlo bene? – (ascoli.cityrumors.it)

Nonostante sia sempre più difficile individuare una demarcazione (almeno quella canonica del calendario) tra una stagione e l’altra, aspettandosela dunque da un giorno all’altro, molte persone sono ligie al dovere di rispettare l’anno solare “istituzionale” e si avviano ad una programmata rivoluzione tra le ante, al passaggio di un equinozio d’autunno o di un solstizio d’estate.

Il clima impone di vestirsi a strati: attenzione alle cadute di stile

Insomma, non soltanto nell’arco di un mese o di una settimana; anche rispetto al percorso di 24 ore, si può assistere a giornate con forti escursioni termiche al punto di ritrovarsi in città un riscontro climatico da deserto africano (con tutti i suoi paradossi). L’esito sempre cangiante di questa condotta è di ampia confusione: un caos che per regola della natura destabilizza gli animali, come gli uccelli nella necessità di migrare verso posti più caldi (o meglio, posti miti dove cibarsi e riprodursi).

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Ecco alcuni pratici consigli – (ascoli.cityrumors.it)

D’altronde, il caos nel termometro ha messo in crisi, nell’animale umano, una delle sue dinamiche principali: l’economia, il commercio. Con l’esempio delle città più temperate, i cappotti fanno capolino in vetrina sempre più tardi; la qualità del vestiario è diffusamente più bassa in modo da stimolare maggiori acquisti, con fibre la cui usura impone il cambio di guardaroba alla fine della stagione. Aumentando la media dei gradi Celsius o soffrendo di freddi intensi ma di breve durata, un capo sinceramente caldo e da ereditare dagli anni precedenti sembra interessare poco il mercato.

Vestirsi a strati: qualche consiglio per lei e per lei di fronte allo specchio

La soluzione delle soluzioni non sarà propriamente ortodossa, ma tutto sommato funziona e da essa si possono trarre interessanti spunti: si sta parlando del vestirsi a strati. Oggigiorno non può essere definita come una forma caotica e senza senso di abbigliarsi, tutt’altro; vi è un galateo anche per questa nuova tendenza, cimentandosi con gusto e quindi con stile.

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Vestirsi a strati con stile, consigli per lui e per lei – (ascoli.cityrumors.it)

Anzi, è l’occasione affinché ciascun scettico o scettica dell’armadio possa superare la barriera del dubbio e crearsi un suo stile; garantito, fa molto bene alla psiche e alla propria autostima. Magari è bene evitare alcune palesi cadute, ma soltanto per una ragione di tipo pratica: ad esempio, un gilet di pelliccia sintetica su un giubbino di jeans non mette soltanto in discussione lo sguardo estetico, ma poco si concilia nella ricerca di un abbigliamento caldo.

È vero che lo sdoganamento, come i gusti, non si discute: tra i maschietti, le sneakers trovano posto sotto completi scuri durante i matrimoni. Ma andiamo sul sicuro (almeno per l’uomo) e facciamo un po’ d’ordine, specie se fuori casa il termometro segna 8 gradi centigradi: il gubbino in denim può trovare posto sotto un rennino (grazie al suo aspetto di “giacchino”), a sua volta rafforzato da un cappotto altezza vita. Per la donna si può optare per un maglioncino dolcevita con annessi sciarpa e smanicato magari, che fa subito chic e forma.

Una garanzia resta il dolcevita sotto una giacca (anche se parte di un abito completo), addirittura una impegnativa come il doppiopetto; non è affatto un pugno nell’occhio un gilett della stessa stoffa della giacca proprio accompagnato dal dolcevita. Un maglione all’apparenza formale (di un color nocciola, ad esempio) ben si sposa con jeans e anfibi sia per lui che per lei, e riparato da una giubbino di pelle. Così come un cappotto alla vita non “stona” con un dolcevita nero e un pantalone formale (con risvolto) di tartan scuro.

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Gli accostamenti giusti per questo tipo di abbigliamento – asoclicityrumors.it

Insomma, il segreto in fondo è quello di individuare il materiale più leggero che possa evitarci il sudore, ma allo stesso tempo indossare qualcosa di un po’ più pesante affinché sia facilmente in grado di essere rimosso e re-indossato con facilità.

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