Si tratta di un oggetto fondamentale per la maggior parte delle persone. Tuttavia, i medici consigliano altamente di non utilizzarlo.
Spesso abbiamo concentrato la nostra attenzione su quanto il bagno possa essere un covo di germi. Ovviamente, l’igiene di tale ambiente è fondamentale per la salute complessiva di tutti noi. Bisogna prestare una grande attenzione, in particolare, ad uno strumento fondamentale per la maggior parte delle persone: può essere un trasportatore di batteri.
Forse non ne siamo consapevoli, ma viviamo costantemente tra germi e batteri. Basta pensare al fatto che uno degli accessori che usiamo con una certa frequenza, il cellulare, sia probabilmente l’oggetto che ne contiene di più. Studi scientifici hanno dimostrato che su di esso se ne depositano una quantità maggiore rispetto alla tavoletta del WC.
E, a proposito di bagno, ovviamente questa è la stanza più attenzionata per la nostra igiene. Un ambiente pulito contribuisce al profumo della nostra casa, non ci mette in imbarazzo in caso di arrivo degli ospiti e può preservarci da malattie fastidiose. Quindi, non sono centrali solo la pulizia di box doccia o vasca, e nemmeno quella già menzionata del WC. Anche altri strumenti possono essere forieri di germi e batteri. Più volte abbiamo parlato dello spazzolino da denti. Ma oggi tratteremo di un altro oggetto molto utile per la nostra igiene.
Un ricettacolo di germi si trova nel nostro bagno e tutti tendono a sottovalutarlo: ecco cosa sapere
Protagonista dell’articolo è, dunque, la spugna da bagno, un accessorio quotidiano nelle nostre routine di igiene personale che, però, può rivelarsi un ricettacolo di batteri e potenziali minacce per la salute. Questo oggetto apparentemente innocuo, utilizzato per detergere e massaggiare la pelle, può infatti diventare un ambiente ideale per la proliferazione di microrganismi dannosi se non viene mantenuto adeguatamente.
La struttura delle spugne, caratterizzata da una miriade di piccoli pori e cavità, offre un habitat perfetto per i batteri. L’umidità costante e la presenza di residui organici, come cellule morte della pelle e tracce di sapone, creano un ambiente ideale per la crescita microbica.
Tra i germi segnalati, troviamo lo staphylococcus aureus, che può causare infezioni cutanee, soprattutto se entra in contatto con piccole ferite o abrasioni; la famosissima escherichia coli, presente comunemente nell’intestino umano, in grado di provocare infezioni se si sposta a zone sensibili del corpo; infine, la pseudomonas aeruginosa, un batterio resistente che può causare infezioni, specialmente in individui con un sistema immunitario compromesso.
Per evitare problematiche, consigliamo di cambiare la spugna ogni 3-4 settimane per prevenire l’accumulo eccessivo di batteri, di strizzarla bene dopo l’utilizzo e di detergerla minuziosamente, magari disinfettandola con una soluzione di acqua e aceto.