Esposizione solare, le conseguenze sulla pelle: il nuovo studio avverte gli amanti dell’abbronzatura

Un nuovo studio ha messo in luce una variazione inattesa della pelle dopo l’esposizione solare. Scopriamo qual è e cosa comporta.

Prendere il sole in estate per molte persone è indispensabile nonché normale. Per questo motivo, c’è chi organizza intere vacanze considerando proprio i luoghi dove abbronzarsi più facilmente e chi, pur non partendo, è solito ritagliarsi del tempo per curare la tintarella. Si tratta, insomma, di un aspetto davvero importante per diverse persone e sul quale, al contempo, è sempre più indispensabile prestare attenzione.

nuovo studio conseguenze tintarella
Un nuovo studio indica le conseguenze sulla pelle dopo la tintarella (ascoli.cityrumors.it)

Come già sappiamo, infatti, un’esposizione esagerata può portare a gravi danni per la pelle, motivo per cui esistono tutta una serie di protezioni e di comportamenti da mettere in atto ogni volta che ci si espone al sole. Ciò che molti non sanno ancora, però, è che un recente studio ha portato alla luce un nuovo problema legato all’esposizione solare. Dopo aver visto come la tintarella inizi già dalla tavola, scopriamo tutto quel che c’è da sapere sul nuovo studio.

Un nuovo studio allerta gli amanti dell’abbronzatura

Lo studio in questione è stato condotto presso l’Università di Manchester e pubblicato sulla rivista “Frontiers in aging”. I ricercatori avrebbero analizzato la pelle di un campione di 21 persone pronte ad andare in vacanza. Tra queste, alcune erano particolarmente interessate ad abbronzarsi ad ogni costo mentre altre erano più che mai decise ad evitare il sole con ogni mezzo possibile. Lo studio è stato messo a punti analizzando la pelle di tutti i partecipanti sia prima che dopo le vacanze. E tutto al fine di studiarne il microbiota.

nuovo studio su conseguenze tintarella
Un nuovo studio indica le conseguenze sulla pelle dopo la tintarella (ascoli.cityrumors.it)

Ebbene, dopo un controllo effettuato a 24 giorni dal rientro e ben 84 giorni dopo, è emerso che alcuni batteri presenti sulla pelle (quelli analizzati sono stati i firmicutes, gli actinobatteri e i proteobatteri) sono diminuiti esponenzialmente in coloro che hanno scelto di esporsi al sole. E quindi emerso che l’esposizione ai raggi UV può essere dannosa per il microbiota della pelle. Per fortuna è anche emerso che questo tende a ricostituirsi dopo 28 giorni. Motivo per cui un esposizione al sole limitata del tempo non dovrebbe costituire alcun problema.

Come comportarsi, quindi? Come sempre avviene in questi casi, ciò che conta è prendersi cura della pelle proteggendola con creme ad altissima protezione, evitando le ore più calde e mantenendo sempre una buona idratazione.

È inoltre importante, limitare l’abbronzatura al solo periodo estivo evitando che diventi una costante come spesso avviene per chi vive in posti più caldi e ama mantenere la tintarella il più a lungo possibile. In questo modo la pelle rimarrà sana e si eviteranno problemi come l’insorgenza di malattia croniche della pelle quali la psoriasi o la dermatite atopica.

Impostazioni privacy