In un condominio possono esserci diversi problemi, come il gocciolare del condizionatore del vicino sul proprio balcone. Ecco come tutelarsi.
Un condizionatore può gocciolare per vari motivi, che generalmente possono essere suddivisi in problemi di manutenzione, installazione o malfunzionamento tecnico. L’acqua, infatti, è un sottoprodotto naturale del processo di raffreddamento. Quando l’aria calda e umida passa attraverso le bobine fredde del condizionatore, l’umidità condensa. Se il sistema non è adeguatamente progettato o installato per gestire tutto ciò, può gocciolare.
Anche il tubo di scarico della condensa potrebbe ostruirsi con polvere, sporco o muffa, impedendo all’acqua di defluire correttamente. Questo porta all’accumulo di essa che, non avendo altro sbocco, finisce per gocciolare.
Inoltre, se il condizionatore non è installato con la giusta inclinazione, l’acqua non scorrerà verso il tubo di scarico come dovrebbe. Anche un’installazione non professionale o un’errata connessione dei tubi può causare perdite. Insomma, le cause possono essere tante, ma come fare se il condizionatore del vicino gocciola sul nostro balcone? Vediamo cosa dice la legge.
Cosa fare se il condizionatore del vicino gocciola sul nostro balcone: la legge parla chiaro
Se un vicino non provvede a svuotare regolarmente il contenitore dell’acqua del condizionatore o se il sistema è malfunzionante, causando un fastidioso gocciolio sul proprio balcone, è importante seguire una serie di passaggi per risolvere il problema e tutelarsi legalmente. La prima azione da intraprendere è parlare con il diretto interessato per informarlo del disagio. Talvolta, infatti, potrebbe non essere consapevole del disturbo che il suo condizionatore sta causando. Una conversazione amichevole potrebbe risolvere il tutto senza necessità di ulteriori azioni.
Se il problema persiste, e magari il vicino si rifiuta di venirne a capo, si può inviare una raccomandata con avviso di ricevimento o una PEC allo stesso. Nella comunicazione, bisognerà spiegare dettagliatamente il disagio e chiedere che venga risolto tempestivamente. In caso di insuccesso con le comunicazioni dirette, coinvolgere l’amministratore del condominio potrebbe aiutare. Quest’ultimo può fare da mediatore e assistere nella risoluzione del problema.
Infine, se i tentativi falliscono, è possibile intraprendere un’azione legale. Ai sensi dell’art. 844 del Codice Civile, c’è modo di richiedere al giudice civile la cessazione del gocciolamento e il risarcimento dei danni subiti. L’azione può essere presentata presso l’Ufficio del Giudice di Pace competente. In casi estremi, quando il gocciolamento provoca un disturbo persistente e significativo, si può configurare il reato di molestie ai sensi dell’art. 660 del Codice Penale. Per procedere con un’azione penale, è necessario presentare una querela presso la Procura della Repubblica o la polizia giudiziaria.