Siamo abituati ad eliminare la buccia di molti frutti prima di mangiarli, ma ce n’è una che è inaspettatamente commestibile e preziosa per la salute.
Talvolta abbiamo delle abitudini consolidate che portiamo avanti senza renderci conto che sono sbagliate. Una di queste consiste nell’eliminare la buccia dei frutti pensando che intrappolino più pesticidi e diserbanti. In realtà, tale scelta ci porta alla rinuncia volontaria di una serie di nutrienti e di fibre davvero preziose per il nostro organismo.
Oggi vogliamo parlare della buccia di un frutto estivo delizioso che, quasi tutti, scartano. Si tratta di un’abitudine che sarebbe bene interrompere, perché stiamo rinunciando ad un prodotto commestibile e salutare, che può essere recuperato realizzando una confettura.
Non buttare più la buccia di questo frutto: è ricca di nutrienti ed è ottima in cucina
Del fico non si butta via davvero nulla, sebbene è importante evitare di consumarlo se si ha un transito intestinale poco equilibrato e se si è allergici alla ficina, un enzima che provoca pizzicore alla bocca. Spesso è radicata la convinzione che tali frutti debbano essere privati della buccia mangiando solo la polpa. La verità è che gettarla è un gran peccato! Innanzitutto perché è assolutamente commestibile; in secondo luogo in quanto in cucina non si butta nulla: essa può essere utilizzata anche per fare la marmellata.
Nella buccia, inoltre, si trovano i maggiori nutrienti. I fichi sono una fonte di preziose sostanze nutritive, come potassio e calcio, e sono anche ricchi di vitamina C, B1, B2, B6, K e acido pantotenico. Secondo alcune credenze popolari, le loro bucce aumentano anche la massa muscolare.
Ci sono alcune regioni del Mediterraneo dove per preparare piccoli dolcetti si utilizzano quelle essiccate, anziché la polpa del frutto. Basta posizionarle su un piatto con lo zucchero, premere con la mano in modo che i chicchi aderiscano bene su entrambi i lati e infine lasciare asciugare il tutto per uno o due giorni al sole. In ogni caso, prima di mangiare la buccia del fico occorre effettuare un lavaggio accurato e accertarsi della provenienza. Se fossero bio sarebbe sicuramente meglio.
Tali frutti vengono spesso evitati da chi decide di seguire una dieta ipocalorica. Sono sempre stati considerati ricchi di zucchero, ma in realtà sono costituiti solo per il 12% da esso e per l’80% da acqua. Per concludere, ricordiamo che quando decidete di preparare una marmellata di fichi, è necessario comportarsi come se la stiate cucinando con un qualunque altro frutto, cioè considerando un 40-60% di zucchero per ogni kg di fichi, a seconda del grado di morbidezza desiderato.