Un recente studio avrebbe stabilito da chi imparano a parlare i bambini. Scopri qual è la verità davvero inattesa.
Quando si diventa genitori, una delle sorprese più grandi è quella di assistere alla crescita dei figli e a tutti i cambiamenti che fanno fin da piccolissimi. Tra i tanti, quello in cui iniziano a dire le prime parole è certamente tra i più attesi sia per capire qual è la parola detta che per cogliere da come parlano eventuali similitudini con la mamma o il papà.
Ebbene, al secondo punto sembrerebbe aver risposto un recente studio volto appunto a capire chi tra i genitori ha un maggior impatto sulle proprietà di linguaggio dei più piccoli. Quanto emerso dallo stesso ha davvero un che di sorprendente che potrebbe non piacere a tutti. Un particolare, infatti, è decisamente opposto a quanto si è sempre pensato fino ad oggi.
Ecco da chi imparano a parlare i bambini secondo un recente studio
Se siete mamma e papà da poco e state già iniziando a cercare delle similitudini tra voi e vostri piccoli forse è il caso di conoscere uno studio che ha analizzato le proprietà di linguaggio dei bambini. Lo stesso è stato svolto dalla ricercatrice Lynne Vernon-Feagans presso l’università della Noth Carolina. Qui la studiosa ha analizzato 92 famiglie monitorando modo di parlare e frasi dette dai genitori ai figli. Successivamente ha rilevato che i bambini che avevano dei padri che erano soliti usare un vocabolario più vario erano anche quelli che imparavano la lingua più facilmente e che con il tempo dimostravano una maggior proprietà di linguaggio.
Il dato più sorprendente è che ciò accadeva anche in caso di padri che comunicavano poco. Cosa che ha messo in risalto come ciò che conta per l’apprendimento della lingua (almeno agli inizi) non siano la quantità di parole quanto la loro qualità.
Al termine dello studio, quindi, la ricercatrice avrebbe dichiarato che quanto appurato non avveniva con le madri e che quindi sarebbero i padri a rivestire un ruolo centrale nell’apprendimento della lingua da parte dei più piccoli.
Un dato davvero insolito e sul quale, con molta probabilità, si faranno altre ricerche (come quella sul tempo trascorso in famiglia) ma che al momento mette in luce un aspetto che non era mai stato considerato e che dovrebbe spingere i padri a porre particolare attenzione all’uso delle parole in presenza dei bambini ancora piccoli. E in particolare con quelli intorno ai due o tre anni di età.