Gli italiani ne consumano oltre 9 milioni ogni giorno, ma non tutti hanno l’abitudine di rimescolarlo: perché è invece così salutare? Scopriamolo insieme.
È la seconda merce più scambiata al mondo (dopo il petrolio) ed anche la seconda più consumata (dopo l’acqua). Gli italiani ne bevono in media 3 ogni giorno e ne consumano quotidianamente ben 9,3 milioni di tazzine. Sono numeri da record, anche se non di tipo assoluto: è la Finlandia, infatti, il Paese ad aggiudicarsi il podio come maggior consumatore, con 12 kg di caffè consumati in media a livello pro capite nel corso di un anno.
È un’abitudine piacevole, rigenerante, che assurge quasi al rito e che ci dà la sensazione di acquisire tono e vigore, bilanciare il nostro sistema digerente e cominciare la giornata con il giusto “carburante”, per poi fermarsi a far nuovi rifornimenti di quando in quando finanche – per alcuni – prima di andare a dormire. E, al rito, se ne aggiunge un altro: dopo averlo versato ed aver aggiunto i vari condimenti, ecco che arriva il momento del cucchiaino.
E rimescoliamo il caffè ascoltandone il suono, fino a giungere all’amalgama che desideriamo, quello per noi perfetto, e finalmente sorseggiarlo. Ma non tutti lo fanno: soprattutto – ma non solo – chi evita di aggiungere zucchero, spesso salta questo momento e passa direttamente al berlo. Tuttavia è un passaggio importante ed il motivo dipende da una sostanza chimica: l’acrilammide.
Cos’è l’acrilammide e perché è importante rimescolare il caffè dopo averlo versato
Dunque cos’è l’acrilammide? Ebbene è una sostanza chimica prodotta naturalmente dagli alimenti ricchi di amido, tra cui il caffè, durante il processo di torrefazione e surriscaldamento fino ad alte temperature. Ed a riguardo dobbiamo tenere conto di una particolarità significativa: è stato infatti dimostrato che, se consumata in quantità eccessive, l’acrilammide può risultare potenzialmente cancerogena per gli esseri umani.
Ecco dunque spiegato perché rimescolare il caffè sia un’ottima abitudine, anche se non aggiungiamo zucchero o altri tipi di condimento: perché l’azione aiuta a ridurre proprio i livelli di acrilammide, favorendone l’evaporazione – sottolineiamo: non l’eliminazione – e contribuendo a ridurre la sua concentrazione all’interno della nostra tazzina.
Per questo, in particolare per chi è solito bere più tazzine al giorno, il rimescolamento risulta particolarmente importante: perché, in caso contrario, il nostro organismo potrebbe accumulare nel tempo acrilammide in eccesso e ciò potrebbe condurre a rischi di effetti negativi sulla nostra salute. Ed oltre a ciò, anche il gusto ne beneficierà: perché i sapori saranno più equilibrati e l’intera esperienza risulterà ancora più gustosa.