Scuola, arriva la denuncia dei presidi: quello che nessuno poteva immaginare

L’anno scolastico 2023/2024 è appena iniziato e i presidi già denunciano numerose carenze. Facciamo il punto della situazione.

In Italia le scuole riaprono per accogliere gli studenti ma mostrando le stesse carenze di sempre.

Scuola carenze segnalate
Le carenze della scuola – Ascoli.cityrumors.it

I presidi sono preoccupati, come tutti gli anni. La scuola perfetta non esiste, lo sappiamo bene, ma non riuscire a risolvere almeno parte dei problemi ben noti è sconfortante. Eppure si tratta di incertezze importanti che influiscono sulla qualità stessa dell’insegnamento.

E come se non bastasse si aggiunge il timore di una nuova diffusione del Covid ad impensierire presidi e professori. Il numero dei contagi è tornato a salire creando perplessità sulle future dinamiche da mettere in atto. Non sarà facile tornare alle mascherine o ad orari scaglionati. La speranza generale è che non si arrivi nuovamente a tutto questo e che insegnanti e alunni possano conversare guardandosi in faccia e non nascosti dietro una mascherina. Ma se proprio accadrà, il sistema è collaudato nella maggior parte delle scuole e i presidi avranno la capacità di riaffrontare un’altra volta il Covid.

La scuola riapre tra le denunce dei presidi

Il Covid, dunque, è la preoccupazione maggiore per tanti presidi da Nord a Sud.

I problemi della scuola secondo i presidi
I problemi della scuola secondo i presidi – Ascoli.cityrumors.it

Le linee guida generali sono però già pronte e se sarà necessario si faranno rispettare per evitare che i contagi si possano diffondere. Insomma, la nuova ondata sarà gestibile avendo affrontato il periodo più duro con successo e continuando ad utilizzare alcune misure anti contagio come il gel igienizzante presente in vari locali della scuola o le uscite scaglionate.

Ogni preside fa quel che può anche conoscendo la situazione della propria città. Risulta più difficile la gestione delle classi pollaio. Soprattutto le aule delle scuole di grandi centri sono sovraffollate. Trenta alunni in spazi da 24, si dovrebbe poter evitare.

E poi c’è la questione del tema cattedre denunciato dai presidi. Tanti insegnanti rinunciano all’incarico perché residenti lontani dalla scuola o per motivi personali. Si rimane, così, con cattedre vuote e i ragazzi che inizieranno a studiare la materia ad anno inoltrato oppure cambiando spesso docente. Stesso problema nelle segreterie. Il lavoro è tanto ma il personale formato adeguatamente poco.

I presidi chiedono assunzioni di persone con le competenze adatte per la gestione amministrativa delle scuole. Concludiamo con un ultima denuncia relativa ai temi educativi. Secondo i presidi occorre affrontare al più presto tematiche serie ed urgenti quali la dispersione scolastica, l’orientamento e i disagi psicologici.

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