Se usi l’ammorbidente devi fare molta attenzione: quando devi assolutamente evitarlo

Se ad ogni lavaggio utilizzi l’ammorbidente, forse stai sbagliando a fare il bucato! Ecco quando non dovresti utilizzarlo.

A quanto pare questa speciale miscela chimica, il nostro caro ammorbidente, che viene commercializzata per ottenere degli indumenti morbidi e profumati non è adatta a tutti i tessuti.

non usare l'ammorbidente
Quando non usare l’ammorbidente – Ascoli.cityrumors.it

Scopri subito in quali casi l’utilizzo dell’ammorbidente può danneggiare i tuoi capi anziché proteggerli e dargli un buon profumo di pulito, così non sbaglierai più e non sprecherai il prodotto.

Ammorbidente, quando non dovresti assolutamente usarlo

L’ammorbidente è un prodotto molto usato, che non manca in nessuno scomparto dedicato al bucato, ma non tutti sanno a che cosa serve davvero, e per quali capi va utilizzato e quali invece no. L’ammorbidente infatti è a tutti gli effetti un additivo chimico che entra in gioco dopo l’azione igienizzante del detersivo e dunque nella fase finale del lavaggio in lavatrice.

quando non usare l'ammorbidente
In questi casi l’ammorbidente può rovinare i capi – Ascoli.cityrumors.it

L’ammorbidente è perfetto sui capi delicati derivati da vegetali, come ad esempio il cotone, il lino o la canapa e il suo scopo è evitare che i tessuti diventino duri. A rendere i tessuti duri purtroppo è il calcare presente nell’acqua.

Inoltre l’ammorbidente, aggiunto al detersivo ad ogni lavaggio in lavatrice, conferisce un bellissimo profumo di pulito, e, a seconda della fragranza che ha al suo interno, dona agli indumenti profumi di frutti fiori e di essenze. Purtroppo però ci sono delle dei capi in particolare con i quali non dovrebbe mai entrare a contatto. Vediamo di quali fibre si tratta.

Dal profilo Instagram La casa di Mattia è arrivata una notizia importante che riguarda proprio il bucato e in particolar modo l’utilizzo dell’ammorbidente. A quanto pare è sconsigliato usarlo per:

  • i tessuti tecnici
  • le giacche trattate per essere utilizzate a contatto con l’acqua, e quindi i tessuti idrorepellenti
  • le scarpe
  • la biancheria
  • gli zaini
  • i tessuti realizzati a partire da fibre di origine animale come la lana, il cashmere e il mohair
  • i cappotti, le coperte e le trapunte con imbottitura in piuma.
  • gli indumenti in lycra e i costumi da bagno.
  • i materiali sintetici elastici.

Questi capi e indumenti sono realizzati con fibre che trattengono al loro interno gli additivi come l’ammorbidente e dunque l’utilizzo è sconsigliato perché rovinerebbe il tessuto e renderebbe l’asciugatura più difficoltosa e allungandone i tempi, finendo magari anche con il lasciare un odore di umido sugli abiti, e dunque vanificando l’effetto stesso dell’ammorbidente. Inoltre si tratta di materiali che potrebbero anche essere danneggiati per l’azione combinata della centrifuga e degli agenti chimici.

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