La cecità è una condizione che purtroppo colpisce molte persone e che può essere causata da una malattia che spesso viene trascurata.
La cecità è una malattia che può avere un impatto significativo sulla qualità della vita di un individuo, influenzando la sua capacità di lavorare, studiare, partecipare alle attività sociali e svolgere le attività quotidiane in modo autonomo. È una condizione in cui una persona non è in grado di vedere o ha una visione molto scarsa. Questa può variare notevolmente in gravità, dalla perdita totale della vista (cecità totale) alla visione parziale (cecità parziale o bassa visione).
La cecità può essere causata da una vasta gamma di condizioni, tra cui malattie oculari come la retinopatia diabetica, la degenerazione maculare legata all’età, le cataratte e il tracoma. Inoltre, lesioni agli occhi o al cervello, malattie neurologiche e condizioni congenite possono portare alla cecità. Ma c’è una patologia che spesso viene trascurata e che si è rivelata essere la causa principale del disturbo negli ultimi anni. Parliamo del glaucoma.
Cos’è il glaucoma e perché porta alla cecità
Il glaucoma rimane uno dei più insidiosi nemici della vista, causando significative perdite visive e, in molti casi, la cecità. Un recente studio pubblicato sulla rivista Nature dal Royal British College of Ophthalmology, condotto in collaborazione con alcuni optometristi portoghesi e l’Association of Licensed Optometric Professionals, ha rivelato che tra il 2000 e il 2020 il glaucoma ha rappresentato l’8,40% dei casi di cecità, coinvolgendo oltre 3,6 milioni di individui, e l’1,4% dei casi di disabilità visive, interessando circa 4,1 milioni di persone.
Si tratta di una condizione caratterizzata da una neuropatia del nervo ottico. Ciò porta a danni progressivi al campo visivo, spesso senza manifestare sintomi fino ad uno stadio avanzato della malattia. Questa mancanza di segnali evidenti durante le fasi iniziali rende il glaucoma particolarmente insidioso, poiché molte persone non si rendono conto di esserne affette fino a quando non si verificano danni irreversibili alla vista.
Anche le sue cause scatenanti non sono ancora completamente comprese. Ci sono diversi fattori di rischio associati alla sua insorgenza. Tra questi spiccano una storia familiare di glaucoma, miopia, ipertensione e diabete. Sebbene la prevalenza della patologia prima dei 35 anni sia bassa, il pericolo aumenta significativamente dopo i 40. Inoltre, una volta che si sono verificati danni al nervo ottico a causa del glaucoma, la vista persa di solito non può essere recuperata.
Questo sottolinea l’importanza della diagnosi precoce e del trattamento tempestivo per evitare problemi irreversibili. Data la natura insidiosa del glaucoma e la sua capacità di causare danni definiti alla vista, la prevenzione e la diagnosi precoce sono fondamentali. Le persone dovrebbero sottoporsi a controlli regolari della vista, specialmente dopo i 40 anni e soprattutto se presentano fattori di rischio come quelli precedentemente citati.
I professionisti sanitari oculari possono identificare precocemente i segni della malattia e avviare il trattamento appropriato per prevenire danni ulteriori alla vista. In conclusione, il glaucoma rimane una delle principali cause di cecità nel mondo, con un impatto significativo sulla vita di milioni di persone. È imperativo aumentare la consapevolezza del pubblico su questa condizione, migliorare l’accesso ai servizi sanitari oftalmici e promuovere la prevenzione e la diagnosi precoce per ridurne l’incidenza.