Una nuova tassa a sorpresa, arriva la frigo-tax, prezzo maggiorato nei negozi se l’alimento è conservato in frigorifero.
Una volta si diceva che l’unica cosa certa nella vita sono due, la morte e le tasse. Molte volte infatti i modi di dire dei nostri nonni corrispondono alla realtà e quello che sta succedendo degli ultimi anni ne è la prova. Con l’arrivo della “filosofia green” è facile trovare dei nuovi tipi di tasse che disincentivano l’acquisto di determinati prodotti.
Tutto sembra partito da Roma, non dal Parlamento con una normativa specifica, o per un conseguente ordinamento dell’Unione Europea, ma per la scelta di alcuni supermercati di aggiungere 20 centesimi di “tassa” sulle bevande prese dal frigo. Una scelta discutibile che ha già fatto tanto parlare di sé, con foto degli scontrini e stupore generale anche nel web. La “tassa” è fissa indipendentemente se si sceglie acqua, birra, succo di frutta, aranciata e via dicendo.
In poche parole viene tassato un prodotto che potresti trovare anche fuori frigo, tutte quelle bevande che solitamente e soprattutto in estate si vogliono già fresche per essere bevute già subito, appena fuori dal supermercato. Un espediente ideato dai supermercati per porre una differenza del prodotto da frigo a quello semplicemente presente anche sugli scaffali.
Ecco la Frigo-Tax
Ovviamente questa maggiorazione nasce dal costo sempre più elevato dell’energia. Mantenere i frigo costantemente accesi ha dei costi e alcuni supermercati hanno adottato questo espediente per cercare di rientrare nei costi e di guadagnare dalle bevande nel frigo, quanto da quelle sugli scaffali. Una nuova sorpresa che però giustamente ha fatto storcere un po’ il naso a tutti i clienti di questi supermercati.
Da tutti è stata ormai soprannominata “Frigo-Tax“, molti sostengono che esista già da molto tempo, altri invece sostengono che sia ingiusta e che se continuano così inizieranno a tassare qualsiasi prodotto. Quello che è certo che spendere qualcosa in più da sempre fastidio.
In un supermercato di via Archimede a Roma, per esempio, sullo scontrino la dicitura riporta “aggiunta frigo”. In linea di massima, l’extra da pagare per avere una bevanda fredda presa dal frigorifero è di 20 centesimi. Una tassa più che giustificata, ma che come sempre fa molto discutere i consumatori che non erano abituati a riceverla.
Con i prezzi sempre in crescita è facile trovarsi in queste situazioni, con supermercati che devono adottare delle nuove misure per contrastare il grande rincaro energetico. Una bevanda conservata in frigo ha sicuramente un costo maggiore di un conservata sugli scaffali, quindi nel complesso una “frigo-tax” è più che idonea e giustificata.