Ad Ascoli continua a salire il prezzo degli scuolabus e l’opposizione si è fatta sentire e si è posta delle domande.
In questo particolare periodo storico sembra che tutto stia continuando ad aumentare. Dal punto di vista economico non sembrano esserci cali, anzi, analisi recenti dimostrano che anche il prezzo del caffè nel Piceno è aumentato.
Come se non bastasse, ad Ascoli è aumentato anche il costo degli scuolabus. Un aumento che è stato analizzato in commissione di bilancio e che non è piaciuto all’opposizione. Chi si è schierato contro quest’aumento? Ecco quello che c’è da sapere al riguardo.
Ascoli e scuolabus: il prezzo aumenta e l’opposizione insorge
Non si tratta di un aumento da sottovalutare quello degli scuolabus ad Ascoli. Infatti, in commissione di bilancio è stato evidenziato un aggravio di circa mezzo milione di euro da distribuire in un periodo di tre anni.
A parlare in modo diretto contro questo aumento ci ha pensato la consigliera comunale Luciana Barlocci. Come riportato dal Resto del Carlino, le sue parole sono state: “In delibera ci hanno detto che quest’anno pagheremo 81mila euro in più per il 2023, nonché 211mila per il 2024 e 2025. E ci hanno narrato che, in questo momento, non si sarebbe potuto fare altrimenti, perché siamo stati costretti ad aderire alla procedura della regione Marche, che affida tutto alla Suam“.
La Barlocci è stata critica in merito alle modalità di adesione a tale soluzione: “Non è vero che si doveva aderire obbligatoriamente o meglio, sarebbe stato necessario fare quello che hanno fatto altri piccoli comuni che, rifacendosi all’indirizzo dell’economicità, hanno redatto attentamente un piano reale dei costi”.
La consigliera comunale ha poi continuato: “Oltretutto, si sarebbe dovuto fare riferimento agli ultimi pronunciamenti del Tar Campania il quale, pur non negando l’obbligo dell’adesione alla legge regionale, afferma che si può procedere in modo autonomo a condizione che si dimostri di aver trovato condizioni migliorative rispetto alle condizioni quadro”.
Infine, Luciana Barlocci ha concluso: “Qui la politica non si è mossa e a questo punto non si può fare più niente. L’assessore Pellei perché non risponde su questa cosa? È vero che certe questioni vengono definite dai tecnici, ma è la politica che governa la macchina e stabilisce accordi territoriali. Questo comune non ha accordi territoriali e io che sono in provincia lo vedo benissimo. Questo che ci sta capitando è un vero e proprio cataclisma“.