Il Contratto Istituzionale di Sviluppo del Cratere Centro Italia, previsto dall’ultima Legge di Bilancio, con una dotazione di 160 milioni di euro, e finalizzato a sostenere la crescita economica delle aree colpite dal sisma, è già una realtà.
L’avvio del Contratto è stato formalizzato oggi nel corso di una riunione indetta dal Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, alla quale hanno partecipato il Commissario alla Ricostruzione del Centro Italia, Giovanni Legnini, i Presidenti e gli Assessori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria, i rappresentanti dei Sindaci del cratere, l’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, ed il nuovo direttore dell’Agenzia per la Coesione, Paolo Esposito.
Le aree di intervento individuate sono cinque e riguardano: ambiente e risorse naturali, cultura e turismo, trasporti e mobilità, riqualificazione urbana e infrastrutture sociali. I tempi di attivazione dei progetti saranno brevissimi: l’obiettivo è quello di attivare concretamente i primi progetti entro l’estate.
Il valore aggiunto del CIS è quello di assicurare un coordinamento strategico per l’attuazione rapida e integrata degli interventi, con la regia del Ministro per il Sud, la gestione dell’Agenzia per la Coesione e l’apporto di Invitalia come soggetto attuatore degli interventi. A definire gli ambiti di intervento sarà un Tavolo Istituzionale, composto dalla Cabina di Coordinamento che governa la ricostruzione sisma 2016, presieduta dal Commissario, con la partecipazione dei presidenti delle quattro Regioni e i rappresentanti dei sindaci.
“Ringrazio sentitamente il ministro Carfagna che ha voluto attivare immediatamente il Contratto Istituzionale di Sviluppo con cui, ora che la ricostruzione materiale del Centro Italia è ben avviata, cominciamo a realizzare la seconda gamba, essenziale per la ripresa dell’economia di questi territori, quella dello sviluppo, che finora è mancata. Il CIS ed i suoi meccanismi – ha detto da parte sua il Commissario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini – peraltro, faranno da apripista alla definizione di una strategia più vasta di rilancio del Centro Italia con l’attivazione delle ingenti risorse previste nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ed ora confluite nel Fondo complementare da 30 miliardi che affiancherà il Recovery Fund”.





