Trasparenza e confronto, cure efficaci e sanità territoriale efficiente e, ancora, assistenza, volontariato, vicinanza e ascolto. È questo il cuore della Conferenza Nazionale per le Terapie Domiciliari che si svolgerà a Napoli sabato 10 luglio, a partire dalle ore 18.30, sul lungomare di Napoli, rotonda Diaz.
Il terzo appuntamento nazionale per parlare di cosa non abbia funzionato a dovere nella medicina territoriale durante l’emergenza Covid-19, del grande lavoro svolto dal gruppo #terapiadomiciliarecovid19 in ogni regione, con medici che hanno supportato migliaia di malati Covid in tutto il paese, è stato organizzato dall’associazione Unione per le Cure i Diritti e le Libertà, fondata dall’avvocato Erich Grimaldi e composta da cittadini a supporto del Comitato Cura Domiciliare Covid 19, con il patrocinio del Comune di Napoli.
Ancora una volta si chiede al Governo, in particolar modo al Ministro della Salute, perché i medici che hanno curato, a domicilio e in telemedicina chi nella sanità territoriale non ha trovato alcuna risposta, non vengano presi in considerazione nonostante migliaia di dati a disposizione e non sia stato chiesto loro di partecipare ad una ricerca scientifica che validasse quanto sostengono da oltre un anno, anche alla luce del voto del Senato dello scorso 8 aprile.
Sul palco, oltre al presidente del Comitato e dell’Ucdl, Erich Grimaldi, la portavoce e giornalista Valentina Rigano e i medici del Comitato Cura Domiciliare Covid 19, i farmacisti, gli psicologi, i biologi nutrizionisti e molecolari, gli infermieri, i fisioterapisti e i volontari, anche i cittadini che sono stati curati dai medici del gruppo, con la loro importante testimonianza.
A condurre la conferenza sarà Max Vitale Speaker tv e conduttore radiofonico, mentre tra gli ospiti sarà presente la dottoressa Martine Wonner, psichiatra e deputata francese, oltre alla giornalista d’inchiesta Angela Camuso, inviata della trasmissione “Fuori dal Coro” (Rete 4).
In piazza continuerà la raccolta delle firme, per una petizione che ha l’obiettivo di chiedere al Ministero della Salute di prendere in considerazione il lavoro dei medici sul territorio e, in alternativa, ribadire la necessità di un Referendum popolare per la riforma della sanità territoriale.