SAN BENEDETTO – “Le Ali della vita”, organizzazione di volontariato attiva a San Benedetto del Tronto, non ha delegato nessuno a raccogliere denaro per sostenere la sua attività. “Qualcuno sta andando casa per casa: al momento sappiamo che un uomo si è recato già più volte in un mese presso l’abitazione di una signora anziana, ultra ottantenne, affermando di essere un volontario dell’associazione, chiedendo un contributo. Le prime due volte ha ottenuto 20 euro e la terza richiesta sarebbe avvenuta mercoledì mattina. La figlia di questa signora ha visto il mio numero telefonico su facebook, sulla pagina dell’associazione e mi ha chiamato, dicendo che sul numero presente sulla ricevuta che è stata rilasciata alla madre, dove è riportato il nome Le Ali della vita e un iban, non risponde nessuno”, dice Silvestro Schifano, presidente de Le Ali della vita, che non appena sarà venuto in possesso della ricevuta intende sporgere denuncia. E’ l’ulteriore problema per l’associazione, che non sta vivendo un bel periodo: la sede dove operava, a San Benedetto del Tronto, infatti, non è più disponibile. Siamo senza una struttura di appoggio, di cui, invece necessitiamo, per custodire documenti e poter impegnarci per sostenere le persone che ci chiedono aiuto. Ci basterebbe un locale piccolo, dove poter effettuare gli incontri, nella riservatezza, indispensabile in questi casi”, spiega Schifano. L’associazione è attiva sul territorio dal 2013, in un primo tempo era rivolta esclusivamente ai malati di Parkinson, e recentemente si è trasformata in organizzazione di volontariato.