A San Benedetto una zona del porto intitolata alle “Donne di mare”. Approvata dalla Giunta la proposta dei consiglieri Girolami e Ballatore

SAN BENEDETTO – Presto una via della zona portuale sarà intitolata alle “Donne di mare”, quale riconoscimento del ruolo svolto dalle donne nella crescita e nello sviluppo della pesca nella città.
La giunta comunale, infatti, ha approvato la delibera che stabilisce l’intitolazione di una via alle “Donne di mare”.

“Annunciammo questa iniziativa nel corso della cerimonia inaugurale del monumento alla marineria sambenedettese dell’ottobre scorso e vorremmo attuarla entro fine anno – dicono il sindaco Pasqualino Piunti e l’assessore Filippo Olivieri – l’area prescelta è la strada di congiunzione tra la banchina di riva “Madonna di S. Giovanni” e viale Marinai d’Italia, adiacente al lato sud della Capitaneria di Porto, uno spazio utilizzato per entrare ed uscire dall’area portuale che richiama alla memoria collettiva il ruolo delle donne che, prima sulla battigia e poi sulle banchine, accompagnavano i loro uomini pronti a salpare e poi li attendevano trepidanti al ritorno per aiutarli nelle incombenze dello sbarco”.

La proposta di intitolare uno spazio della zona portuale alle compagne coraggiose dei marittimi è stata portata avanti dai consiglieri comunali Mariadele Girolami e Mario Ballatore:
“Vorremmo ringraziare la Giunta per aver accolto questa nostra idea – dicono i consiglieri – lo spunto è venuto da una riflessione pubblica fatta alcuni mesi fa dal comandante di imbarcazioni oceaniche Giovanni Battista Crescenzi, premio Gran Pavese Rossoblù 2020, circa la necessità di dedicare un giusto riconoscimento al ruolo svolto dalle donne nella crescita e lo sviluppo della pesca in questa città.
Ci è sembrato un suggerimento da raccogliere e abbiamo condiviso con Circolo dei Sambenedettesi, Circolo Mare Bunazze e Associazione Pescatori Sambenedettesi l’idea di trasformarlo in gesto concreto, per dire grazie alle madri, alle mogli, alle spose, a tutte le donne che da sempre guardano l’orizzonte in trepida attesa, nella speranza che i propri uomini tornino a casa, condividendo con loro sacrifici e sofferenze”.

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