Alzheimer, scoperta la cura per salvare la memoria a lungo termine

Gli esperti potrebbero aver scoperto la cura per salvare la memoria a lungo termine. Di quale trattamento per l’Alzheimer parliamo?

L’Alzheimer, come tante altre malattie, non ha ancora una cura. Chi ne soffre dimentica ogni cosa, incluse le persone che un tempo amava. Purtroppo è una delle condizioni mentali più dolorose che esistano. Non c’è modo di prevenirla o di trattarla, motivo per cui chi ne soffre sta molto male al pensiero di perdere tutto. Un gruppo di esperti, però, potrebbero aver trovato la soluzione contro l’Alzheimer.

Scoperta la cura per correggere l'Alzheimer
Scoperta la cura per l’Alzheimer: ecco come funziona – Ascoli.cityrumors.it

Una ricerca finanziata dalla AGYR, acronimo di Airalzh Grants for Young Researches, ha proposto un modo per la cura dell’Alzheimer. Per farlo è necessario adottare una stimolazione cerebrale non invasiva, grazie alla quale sarebbe possibile ricevere un miglioramento nelle capacità cognitive. Questo è anche quello che è emerso dallo studio della Clinica Neurologica degli “Spedali Civili” di Brescia, guidata dall’esperto Alberto Benussi.

Terapia che cura l’Alzheimer, il sogno di tutti si avvera davvero: come funziona il trattamento?

La stimolazione elettrica permette di risincronizzare e onde cerebrali alla frequenza corretta.

Scoperta la cura per correggere l'Alzheimer
Con questo trattamento si potrà gestire l’Alzheimer – Ascoli.cityrumors.it

In questo modo si può combattere il progressivo rallentamento delle onde cerebrali correlato alla gravità della malattia. Ciò serve ad ottenere dei miglioramenti per quel che riguarda la memoria a lungo termine. Il macchinario, inoltre, può essere usato anche a domicilio e richiede una minima quantità di corrente elettrica. Sarà alla portata di tutti e funzionerà facilmente.

I primi trattamenti sono stati eseguiti nel 2021, e si sono conclusi nel maggio 2023. Il team ha praticato la terapia per uomini e donne, con una età media di 72 anni. A distanza 7 giorni l’uno dall’altro hanno somministrato il trattamento, e con il tempo sono riusciti a rilevare i benefici (seppur in modo variabile). Sarà necessario altro tempo per approfondire la ricerca e sperare che raggiunga un livello di completamento più alto. Per ora dobbiamo soltanto aspettare ed incrociare le dita.

Nel frattempo potremo finanziare il progetto acquistando delle saponette nei supermercati Coop. Sull’imballaggio verranno riportate le stampe di alcuni disegni che raffigurano una signora malata di Alzheimer- Le saponette riportano i sentimenti e i ricordi della paziente, ormai destinati a svanire a causa della malattia. Tutto questo non succederà se gli esperti riusciranno a “potenziare” il trattamento, rendendolo molto più efficace. Speriamo che ci riescano, così da aiutare i malati di Alzheimer.

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