Il Comitato “Ascolto & Partecipazione” in questo drammatico momento sanitario, sociale ed economico esprime la sua vicinanza e solidarietà a tutti i cittadini. Una pandemia che sta causando lunghe degenze, ricoveri ospedalieri in terapie semintensive e intensive e purtroppo, decessi di uomini e donne e non di “persone non indispensabili allo sforzo produttivo del paese” come vergognosamente sostenuto, non da un incontinente “leone da tastiera” qualunque, ma dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti.
Comprendiamo che alcune categorie di lavoratori, soprattutto commercianti e partite iva in generale, oltre alla preoccupazione del coronavirus hanno quella del mancato guadagno
causato dalle restrizioni anti covid. Riteniamo legittime e sacrosante tutte le forme di protesta fatte nel rispetto della Costituzione e delle leggi già esistenti nonché di quelle emanate nell’ambito delle misure adottate per il contenimento e la gestione dell’emergenza covid-19.
Ciò premesso, riteniamo deplorevole ogni forma di sfruttamento politico riguardo il grave
problema epidemiologico che sta vivendo il Paese. Relativamente a quanto accaduto domenica ad Ascoli nei pressi del ponte di Porta Maggiore, nel condannare certe strumentalizzazioni di bassa lega, esprimiamo tutta la nostra solidarietà
alle forze dell’ordine che sono dovute intervenire a sciogliere un corteo illegalmente
organizzato. Pochi commercianti e molti facinorosi di estrema destra, perlopiù di Casapound, hanno allestito, un corteo di protesta privo di permessi e all’alt delle forze dell’ordine hanno tentato di proseguire urlando ingiurie al loro indirizzo.
Riteniamo inaccettabili le accuse di mancanza di buon senso e di violenza nei confronti della polizia da parte di responsabili politici, consiglieri comunali e regionali apparse sulla stampa. Se poi tra gli accusatori troviamo un consigliere comunale spesso presente nelle cronache locali, non per i suoi interventi dagli scranni del Consiglio Comunale, ma per comportamenti violenti e aggressivi, la cosa assume una connotazione grottesca.
Riguardo gli altri due, avvezzi ad una politica da stadio fra croci celtiche e svastiche, vogliamo solo dire che, se oggi possono scendere in piazza a protestare possono farlo grazie a chi ha dato la vita per rendere l’Italia libera e democratica! Questo è possibile perché ci furono eroi che fecero la Resistenza e sconfissero coloro che professavano l’ordine e la disciplina con olio di ricino e manganellate fino alla eliminazione fisica di chi protestava. I loro vessilli erano per l’appunto quelle croci uncinate e celtiche tanto care a chi, oggi paladino di un corteo non autorizzato, inveisce contro le forze dell’ordine.
Incolpare gli agenti di mancata prudenza per essere stati costretti a lanciare dei lacrimogeni (rasoterra, non ad altezza d’uomo) per fermare dei facinorosi che, nonostante non fossero in regola, volevano forzare il loro blocco, appare bizzarro oltre che arrogante.
Riguardo il fatto che l’intervento della forza pubblica avrebbe potuto mettere in pericolo eventuali ragazzini presenti alla manifestazione appare pretestuoso anche perché in tal caso la responsabilità sarebbe ricaduta su quei genitori tanto incoscienti da coinvolgere i propri bambini in un corteo non autorizzato.
Molti lavoratori autonomi seppure scontenti della situazione e di taluni provvedimenti, ci
hanno rappresentato il loro dissenso dalla manifestazione da essi definita una parata di
estrema destra che nulla a che fare con i problemi delle partite iva.
Purtroppo ad Ascoli la pandemia ha contribuito ad aggravare un decadimento economico
dovuto ad una ventennale pessima politica volta più alla salvaguardia di qualche centro
commerciale periferico che al sostegno delle attività cittadine.
Ad oggi, ci pare che nessuna associazione di categoria (commercianti, artigiani, ecc.) ha
espresso solidarietà alle forze dell’ordine e tanto meno si è dissociata da quella illegale
manifestazione tutta di estrema destra. Ci siamo distratti noi, o chi tace acconsente?