Che fosse un evento apprezzato dalla comunità si era capito dall’autorevolezza e la stima trasversale verso una personalità di tale calibro, così come le prenotazioni esaurite in pochissimi giorni dalla loro apertura.
In apertura c’è stato il saluto del sindaco Marco Fioravanti: “Faccio i complimenti ai ragazzi di Futura per il lavoro che stanno facendo, nell’obiettivo di far ‘salire di livello’ il nostro territorio sul piano culturale ma anche sociale. C’è bisogno di questa nuova linfa e l’Amministrazione è al loro fianco. Grazie anche al dottor Capuozzo, prestigiosa firma del giornalismo nazionale che abbiamo per la prima volta l’onore di ospitare in città”.
“Vogliamo essere un punto di rifermento per il Piceno e guardare al futuro con più ottimismo e coraggio – le parole del Presidente di Futura Luca Carboni -. Per questo con i nostri eventi
cercheremo di lasciare a chi partecipa uno spunto di riflessione per poter tornare a casa con uno spirito critico maggiore sui temi che più ci coinvolgono”.
Sui prossimi appuntamenti dice: “Non sveliamo ancora i nomi, ma a novembre e dicembre ci saranno altri due incontri da non perdere con personaggi di altrettanto calibro”.
Afghanistan, assetto politico internazionale, guerra dei Balcani, ma anche gli aspetti umani della sua carriera da reporter sono stati i temi trattati da Capuozzo nel corso della serata, in compagnia dell’inseparabile cagnolino Decio: “A Kabul è stato un fallimento dell’Occidente – ha detto -. E l’Europa sottovaluta le conseguenze anche sul piano migratorio dei prossimi anni: il problema non è accogliere, ma saper integrare chi viene. E
chi lo dice non deve essere tacciato di razzismo”.
Sarajevo, poi, porta alla mente del giornalista friulano la storia di Kamal, bambino di 7 mesi a cui la guerra aveva portato via
la mamma e una gamba e che aveva portato in Italia assicurandogli cure e assistenza.
“Troppe volte in certi paesi ho capito che da giornalista non potevo fare più di tanto. Non ero un medico e a volte avevo perfino il timore di mandare in onda certi servizi. Ho sempre
pensato che davanti alla tv all’ora di cena ci fossero anche i miei figli”. Tra le numerose domande del pubblico una ha colpito i presenti: quella di un militare che aveva già incontrato Capuozzo in varie missioni e al quale chiedeva come mai ci fosse un diverso
approccio alla causa da parte dei soldati italiani rispetto agli altri eserciti: “Dai carri armati gli americani buttavano le bottiglie vuote per schernire la popolazione. Noi invece l’acqua
la distribuivamo casa per casa”.
La risposta di Capuozzo: “I militari italiani hanno sempre
avuto un rispetto e un’umanità diversi da tutti gli altri, prima come italiani poi come soldati. Il motivo? Forse perché a differenza degli altri abbiamo duemila anni di civiltà alle spalle”.
Alla serata hanno partecipato anche l’Assessore della Regione Marche Guido Castelli e il Consigliere regionale Andrea Maria Antonini.