Crisi idrica, la Regione Marche chiede stato d’emergenza

La Regione, a firma dell’assessore regionale alla Protezione civile e su mandato del presidente della Giunta, ha inoltrato al Dipartimento nazionale di Protezione civile la richiesta per la dichiarazione dello stato di emergenza per l’intero territorio regionale a seguito della crisi idrica che sta colpendo le Marche, anche in previsione di un rapido peggioramento della situazione per la scarsità di precipitazioni attese nelle prossime settimane.

Trova così compimento una procedura che era stata avviata già luglio e comunicata alla Protezione civile nazionale con nota ufficiale dell’8 luglio scorso. La richiesta è accompagnata da tutta la documentazione redatta dalla Direzione Ambiente e risorse idriche e dalla Direzione Protezione civile e Sicurezza del territorio regionali che recepisce anche le relazioni richieste da parte dei Comuni e degli ATO sulle effettive criticità presenti sul territorio. In particolare, sia i Comuni che gli ATO hanno evidenziato le spese e gli interventi messi in campo per fronteggiare la crisi idrica. Si parla di circa 700 mila euro di spese straordinarie da parte dei Comuni e di circa 5,5 mln di euro da parte degli ATO, oltre a circa 10 mln di euro, sempre da parte di questi ultimi, da destinarsi a interventi strutturali in prospettiva.

Le situazioni più difficili si registrano nella provincia di Pesaro Urbino ed in quella di Ascoli Piceno per l’approvvigionamento di acqua idropotabile. La provincia di Macerata è toccata da una serie di situazioni di disagio nelle aree di montagna, legato soprattutto all’approvvigionamento idrico per gli animali. In queste zone la Regione, tramite la Protezione civile regionale, sta provvedendo regolarmente mettendo a disposizione dei Comuni interessati due autobotti. Minori disagi si registrano per le province di Ancona e Fermo. Tuttavia la richiesta per la dichiarazione dello stato di emergenza copre l’intero territorio regionale, evidenziando gli interventi più urgenti da sostenere.

La raccomandazione da parte dell’organo regionale a tutta la cittadinanza resta quella di limitare il consumo di acqua, evitando gli sprechi.

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