Gratta e Vinci, il divieto tanto temuto: come cambieranno le cose per gli italiani

Quando scatterà il divieto sui Gratta e Vinci? Ecco che cosa potrebbe cambiare presto per gli italiani: cresce la preoccupazione.

Ogni anno in Italia vengono spesi migliaia e migliaia di euro per l’acquisto dei Gratta e Vinci. Un gioco molto amato che consiste nel grattare, appunto, la patina che ricopre un biglietto per scoprire la combinazione di numeri o di simboli nascosta. Essa risulta vincente se rispecchia quanto previsto dalle regole riportate sul retro del cartoncino.

Arriva il divieto sui Gratta e Vinci
Gratta e Vinci: quando arriva il divieto (Ascoli.cityrumors.it)

Nel corso del tempo questo tipo di gioco ha spianato la strada a profonde riflessioni su quanto vengano effettivamente tutelati coloro i quali soffrono di ludopatia. A tal proposito, un lettore del settimanale Nuovo ha chiesto perché lo Stato non decide di bloccare definitivamente tali pratiche, che possono creare di fatto dipendenza. La risposta è arrivata da Alessandro Cecchi Paone.

Gratta e Vinci, il divieto tanto temuto: cosa fa lo Stato per bloccare la dipendenza dal gioco

Come abbiamo anticipato, un lettore del settimanale Nuovo ha voluto condividere una riflessione sul gioco d’azzardo. In particolare sull’uso dei Gratta e Vinci. L’uomo ha riportato la storia di una persona che ha conservato tutti i cartoncini giocati nella sua vita per ricordare a se stessa quanti soldi ha buttato via. Il lettore si è dunque domandato perché lo Stato non decide di bloccare definitivamente simili pratiche. Alessandro Cecchi Paone ha risposto al quesito in un modo totalmente inaspettato.

Alessandro Cecchi Paone parla dei Gratta e Vinci
Gratta e Vinci: la riflessione di Alessandro Cecchi Paone (Foto Ansa – Ascoli.cityrumors.it)

“Prediche e sermoni non servono a nulla quando si tratta di aiutare le vittime delle più diverse forme di dipendenza. – ha spiegato – Nel cervello dei ludopatici scattano meccanismi neurochimici che hanno la meglio su qualunque parola”. Secondo il giornalista, l’unico modo davvero efficace per porre rimedio al problema sarebbe quello di ricorrere a “complessi percorsi di deprogrammazione comportamentale o psicofarmaci”.

Per spiegarsi meglio ha inoltre riportato l’esempio dei fumatori accaniti: “Ne sanno qualcosa coloro che le provano tutte per smettere di fumare o di giocare compulsivamente, mandando in tilt l’economia familiare”. E poi, l’amara riflessione: “E allora perché lo Stato gestisce anche giochi e lotterie? Per lo stesso motivo per cui tassa sigarette e alcol anziché vietarli. Ne ricava soldi, tantissimi soldi.

Insomma, ancora una volta Cecchi Paone ha messo in luce il potere del denaro prima di tutto, anche a discapito della vita degli esseri umani. Una triste realtà che chi governa conosce bene e che da sempre domina la logica del mondo.

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