In arrivo grandi novità per la pensione donna: l’INPS ha pubblicato i nuovi requisiti per accedervi. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Sono molti gli italiani che vorrebbero poter lasciare il mondo del lavoro diversi anni prima dalla data consentita dalla legge. Sfortunatamente, come sappiamo, ciò non è possibile nella maggior parte dei casi. Di norma, si ottiene la pensione con il raggiungimento del 67esimo anno di vita e bisogna anche aver maturato almeno 20 anni di contributi.
Grazie ad Opzione Donna, però, oggi si può andare in pensione anticipatamente. Ciò avviene solo se si rispecchiano i requisiti richiesti. I quali, tuttavia, stanno per cambiare nuovamente. L’INPS ha messo in atto delle modifiche per quanto riguarda le istruzioni per l’accesso. Dunque, vediamo il tutto nel dettaglio.
Opzione Donna, l’INPS cambia tutto: ecco cosa sta succedendo
Opzione Donna è stata approvata per il 20esimo anno consecutivo. Tale misura è stata introdotta dall’ex premier Silvio Berlusconi nel 2004 e quest’anno Giorgia Meloni ha voluto riconfermala. Eppure, nel 2024 l’agevolazione cambia volto. L’attuale governo ha deciso di effettuare drastiche modifiche in merito alla prestazione.
Opzione Donna, nel corso di questi 20 anni, ha permesso ad alcune categorie di lavoratrici di poter accedere alla pensione in anticipo, ovviamente rispecchiando i requisiti necessari. Fino al 2022, la misura era aperta a tutte le dipendenti in ogni settore.
Essa era disponibile per 35 anni di contributi ed il requisito anagrafico era di 58 anni per le lavoratrici dipendenti e di 59 anni per quelle autonome; dopo il 2023, le prerogative sono cambiate e il numero di potenziali destinatari di Opzione Donna è stato ridotto dal Governo Meloni. Ad ogni modo, ci sono due condizioni per accedervi: il requisito contributivo (aver versato contributi per almeno 35 anni) e quello di età (avere almeno 61 anni).
Per poterne beneficiare nel 2024, le prerogative devono essere soddisfatte, maturate entro il 31 dicembre 2023. Opzione Donna incoraggia ulteriormente il pensionamento anticipato delle madri lavoratrici. Il requisito di età di 61 anni, infatti, è ridotto di un anno per ogni figlio aggiuntivo, ma con un limite massimo di due anni. Ed ecco quali sono le nuove condizioni per potervi accedervi:
- La lavoratrice deve prestare assistenza, per almeno 6 mesi, al coniuge o ad un parente di primo grado convivente con grave disabilità; o un parente di secondo grado convivente.
- La lavoratrice ha una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%, come certificato dalla competente Commissione di certificazione dell’invalidità civile.
- La lavoratrice è stata licenziata o è dipendente di un’azienda in cui è attivo il tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa.
Per usufruirne, inoltre, basta aver raggiunto il 59 esimo anno di età e aver maturato 35 anni di contributi. La domanda deve essere presentata tramite il sito INPS, istituti di Patronato, o chiamando il contact center integrato.