FERMO – “Non chiamatelo incidente, è un problema strutturale”. E’ lo slogan invocato oggi a Fermo da studenti universitari e medi, ma anche dalle sigle sindacali come Fiom Cgil e Usb, dopo la morte del 16enne Giuseppe Lenoci, avvenuta in un incidente stradale mentre un viaggio di lavoro, nell’ambito di uno stage formativo presso una ditta di termoidraulica.
Il mezzo è finito fuori strada contro un albero a Serra de’ Conti, in provincia di Ancona, in orario di lavoro. Chi guidava è rimasto ferito.
Il ragazzo, Giuseppe Lenoci, originario di Monte Urano, viaggiava al posto del passeggero ed ha subito il maggiore impatto contro l’albero.
Giuseppe è morto sul colpo. Il conducente, un uomo di 37 anni, è stato invece sbalzato via dall’abitacolo, finendo a a vari metri di distanza dal mezzo. Sul luogo sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno estratto il corpo del ragazzo dalle lamiere, la polizia locale di Serra de’ Conti, i carabinieri e il 118.
In piazza del Popolo c’erano anche i familiari di Giuseppe, una rappresentanza dei lavoratori della Caterpillar di Jesi, che sono in lotta dal 10 dicembre 2021, dopo l’annuncio che l’azienda intende chiudere lo stabilimento.
Presenti decine i rappresentanti di forze dell’ordine, in divisa e in borghese, ma la manifestazione non è mai degenerata tra messaggi contro l’alternanza scuola-lavoro, ormai denominata Pcto, che “va abolita”, e appelli per una scuola diversa, con “più risorse e lezioni in presenza” e anche con laboratori interni. Il più duro Riccardo del collettivo universitario di Macerata: “quello che è successo a Giuseppe rappresenta una scuola che mira allo sfruttamento.
“Il lavoro è una cosa, la formazione è un’altra ha detto, ricordando che ci sono – 4 morti al giorno sul lavoro”.
I ragazzi, alcuni dei quali venuti da altre località delle Marche, hanno chiesto soprattutto cambiamento.