L’uomo più anziano del mondo ha superato i 111 anni, ama chiacchierare ed è sorridente e vitale. Ma che cosa mangia per aver raggiunto questo traguardo?
Ha superato i 111 anni ed è sempre più vicino al suo 112esimo compleanno ma, soprattutto, gode di ottima salute. Lui è John Alfred Tinniswood, classe 1912 e ad, oggi, l’uomo più anziano del mondo. Tanto da essere stato inserito nel Guinness World Records. E da scatenare una serie di domande in merito allo stile di vita ed in particolare all’alimentazione che potrebbero averlo aiutato a raggiungere un simile traguardo.
Sorridente e colmo di energia, John è un gran chiacchierone, come lo ha definito il giudice del GWR Megan Bruce che lo ha incontrato in una casa di cura a Southport. Ecco, dunque, che cosa mangia l’uomo più anziano del mondo.
Cosa mangia l’uomo più anziano al mondo: il segreto della longevità
John Alfred Tinniswood è entrato nel libro dei Guinness dopo il decesso, avvenuto a ben 114 anni, del venezuelano Juan Vicente Pérez. Inglese, l’ultracentenario conduce una vita molto tranquilla e, soprattutto, è ancora autonomo nello svolgimento delle principali mansioni della sua quotidianità. Si alza dal letto senza alcun aiuto, ama trascorrere il tempo in compagnia e, da solo, gestisce anche i suoi beni.
L’esperto che ha avuto modo di trascorrere del tempo con lui ha potuto conoscerlo meglio, ma anche domandargli qualche dettaglio in merito al suo stile di vita e al tipo di alimentazione, per cercare di scoprire il segreto della sua longevità.
John, dal canto suo, ha risposto senza troppi problemi spiegando quello che potrebbe essere considerato un concetto molto importante da questo punto di vista. Anzitutto, rivelandogli quello che mangia. Ovvero, molto semplicemente, i pasti che gli vengono portati nella casa di cura in cui vive, proprio come fanno tutti gli altri ospiti della struttura.
“Non ho una dieta speciale“ ha dunque rivelato, aggiungendo inoltre di concedersi ogni tanto qualche sfizio. Come, per esempio, una porzione di fish and chips che è solito mangiare tutti i venerdì e, in maniera moderata, un bicchierino di vino o di birra.
Il ‘segreto’ quindi sarebbe tutto qui: la moderazione, non solo nel bere e nel mangiare, ma nel modo di vivere in generale. “Niente fa bene se è troppo” ha spiegato l’ultracentenario nato nell’anno in cui il Titanic è affondato e che ha vissuto due Guerre Mondiali, “si rischia di soffrire”.