L’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, esaminando i dati dell’Anagrafe nazionale, risulta essere l’ateneo più attraente delle Marche
Nelle Marche sono presenti prestigiose università: l’Università degli Studi di Macerata, l’Università di Camerino, l’Università Politecnica delle Marche e l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo.
Secondo gli ultimi dati forniti dall’Anagrafe nazionale studenti, relativi al 2021-22, Uniurb risulta essere l’ateneo marchigiano più attraente per gli studenti che vengono fuori dalla regione, visto che il 51% degli iscritti non è marchigiano.
Il prorettore alla Didattica, Giovanni Boccia Artieri, come si legge su Il Resto del Carlino ha specificato: “Il centro Italia attrae ancora, a livello di studio, ma bisognerà attuare delle politiche per permettere di arrivarci meglio e restarci. Il tema di trasporti e residenze per studenti non si potrà più rimandare, sarà vitale pure per la sopravvivenza del nostro ateneo, in futuro”.
Il professore dell’ateneo urbinate ha poi aggiunto: “In particolare, servono migliori collegamenti verso la costa. Tutto ciò diventa ancora più importante se consideriamo che la maggior parte dei nostri iscritti, oggi, proviene dalle Marche (49%) e da una regione vicina come l’Emilia-Romagna (22%): parliamo del 71%, una tendenza in crescita da tempo. Alla base di ciò stanno vari fattori, ma soprattutto lo spostamento sempre più verso nord degli studenti”.
Uniurb, Boccia Artieri: “C’è una tendenza da parte degli studenti di spostarsi verso nord”
Il proiettore alla Didattica dell’Università degli Studi di Urbino ha poi sottolineato come gli studenti preferiscano migrare verso nord, aggiungendo anche che nei prossimi anni la situazione – prendendo in esame il calo progressivo delle nascite – subirà un riassestamento del sistema verso il basso.
“Tante iscrizioni si stanno spostando a nord, anche se noi non siamo così a sud, quindi ne risentiamo meno: il dato definitivo del 2023/24 lo avremo dopo il 31 marzo, alla chiusura delle immatricolazioni. Poi, però, dovremo fare tutti i conti con il progressivo calo delle nascite, che corrisponderà a una minor popolazione universitaria e già si fa sentire. Stando ai dati Istat, per i prossimi 10 anni ci aspettiamo un riassestamento del sistema su numeri minori, a livello nazionale”, ha precisato Giovanni Boccia Artieri.
Boccia Artieri, infine, ha spiegato come il calo generale degli iscritti non preoccupa Uniurb. L’obiettivo dell’Ateneo è quello di mantenere uno standard alto per gli studenti, in modo tale da continuare ad offrire lauree sempre più qualificanti. Negli ultimi tempi, inoltre, alcuni corsi sono diventati a numero chiuso, aspetto che sicuramente ha influito sul numero totale degli iscritti rispetto al passato.
