Dopo sei giorni di durissimi scontri tra maggioranza di centrodestra e opposizione di centrosinistra è stata approvata dal consiglio regionale la nuova legge urbanistica che andrà ad incidere in profondità nella pianificazione del territorio. Grande soddisfazione, ovviamente, tra i banchi della maggioranza che ha respinto la stragrande maggioranza dei 360 emendamenti presentati dal gruppo consiliare del Partito Democratico
La nuova legge urbanistica è realtà. Al termine di una settimana di accese discussioni tra maggioranza e opposizione l’Assemblea regionale ha approvato la norma fondamentale che determinerà la pianificazione del territorio della Regione Marche per i prossimi anni.
È dunque andato in porto uno dei punti chiave del programma politico del Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, in carica dal 30 settembre del 2020. Ma l’opposizione, guidata essenzialmente dal Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle, promette battaglia.
A lanciare i suoi strali contro la nuova legge urbanistica è in primis la vice capogruppo del Pd Anna Casini, relatrice di minoranza della proposta di legge: “Questa è una legge dannosa da ogni punto di vista che infatti ha fatto storcere il naso sia ai Comuni che alle Province“.
Secondo la Casini il problema principale sta nell’eccesso di burocratizzazione della legge con annesse conseguenze: “Il dato più evidente è che creerà parecchie complicazioni burocratiche, restando di fatto inapplicabile, specie per quanto concerne il Piano Casa“.
Aldi là degli aspetti più strettamente formali legati all’applicazione della legge stessa, al centro della stroncatura della norma da parte del Partito Democratico è l’assenza dal teso della legge di alcuni temi considerati essenziali per il territorio marchigiano.
Regione Marche, il Pd attacca la maggioranza. “È una legge assurda e dannosa per i cittadini”
Il j’accuse da parte di Anna Casini prosegue, stavolta prendendo in esame gli aspetti più sostanziali della legge appena approvata dal centrodestra. Va detto a tal proposito che i voti a favore in Assemblea sono stati 19 contro i 6 contrari dell’opposizione.
“Sono stati del tutto ignorati tutti temi chiave che avrebbero dovuto essere al centro della revisione della legge: dalla riduzione del consumo di suolo al dissesto idrogeologico, dall’antisismica all’abbandono delle aree interne, fino al contrasto degli effetti provocati dai cambiamenti climatici“.
Rincara la dose il consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti: “Questa leggina non dà alcuna risposta a questioni dirimenti per il futuro delle Marche: mi riferisco alla rigenerazione urbana, alle politiche abitative, della difesa del suolo e della valorizzazione dei beni ambientali, paesaggistici e culturali“.