Neanche la vigilia di Natale ferma le polemiche. L’oggetto del contendere è l’ormai celeberrimo calendario ‘Miss Grand Prix 2024’ di San Benedetto che ha scatenato la furibonda reazione delle opposizioni in consiglio comunale
Il dibattito prosegue, le polemiche che coinvolgono il comune di San Benedetto non si placano neanche in prossimità del Natale. Il calendario ‘Miss Grand Prix 2024’ continua a suscitare una serie di discussioni con attacchi e repliche incrociate tra maggioranza e opposizione.
Il sindaco Antonio Spazzafumo è stato al centro di critiche aspre per l’ormai celebre calendario che vede come protagoniste, oltre alle attrazioni turistiche di San Benedetto, alcune ragazze che appaiono ritratte in costume da bagno o abiti succinti. La maggioranza di centrodestra è stata accusata di voler mercificare il corpo della donna, un’accusa prontamente rispedita al mittente dai diretti interessati.
Nelle ultime ore però non è solo il mondo della politica ad aver preso una posizione assai critica nei confronti del suddetto calendario. Alcune imprenditrici, protagoniste del tessuto economico della città marchigiana, hanno inviato una lunga lettere al sindaco Spazzafumo, il cui contenuto è stato pubblicato da tutti i media locali.
Questo l’incipit della missiva che ha trovato il pieno sostegno dell’opposizione di centrosinistra: “Preg.mo Sindaco, preg.mi/e Componenti della Giunta, il Corpo Femminile non è un Oggetto Pubblicitario. Utilizzare il corpo delle donne come strumento pubblicitario crea un’immagine distorta, limitata e lesiva della dignità delle donne e del ruolo che esse hanno nella società. Le donne non dovrebbero essere ridotte a meri oggetti di desiderio per vendere prodotti, promuovere eventi o territori”.
San Benedetto, la lettera delle imprenditrici scuote il Comune: “Operazione molto discutibile”
Prosegue con un vero e proprio atto d’accusa la lettera redatta e firmata da dieci donne impegnate in settori chiave dell’economia locale: “L’utilizzo consapevole di immagini sessualizzate e stereotipate nella vostra campagna pubblicitaria contribuisce a perpetuare un’immagine lesiva delle donne, depotenziando il loro ruolo e riducendole a oggetti anziché individui con competenze, talenti e successi. Tale approccio va contro i valori di uguaglianza di genere e rispetto per la dignità umana”.
La conclusione è un vero e proprio appello alle istituzioni sanbenedettine, affinché possa avere un ripensamento: “Le Istituzioni dovrebbero avere un ruolo guida nel promuovere una società che abbracci l’inclusione e rispetti le potenzialità individuali. Chiediamo, pertanto, con determinazione che il vostro ente riesamini la sua strategia pubblicitaria e adotti una comunicazione che favorisca un’immagine delle donne rispettosa della loro dignità”.