Un parroco di sessantaquattro anni è stato accusato di violenze sessuali multiple. Il racconto della vittima (una ragazzina di quattordici anni), ha lasciato tutti senza parole
Una vicenda che ha scosso un’intera comunità e che si è conclusa con il rinvio a giudizio di un sacerdote marchigiano. L’uomo, originario di Sant’Angelo in Vado (in provincia di Pesaro Urbino) e attualmente residente in Svizzera, è stato accusato di molestie sessuali nei confronti di una ragazza di quattordici anni.
La storia risale a quattro anni fa. Il sacerdote, che oggi ha 68 anni, era in missione nella parrocchia di Sant’Angelo in Vado. La presunta vittima era figlia di una donna che frequentava la parrocchia e che accudiva la mamma del parroco. Le violenze, secondo il racconto dell’adolescente, si sarebbero sviluppate all’interno dell’abitazione del sacerdote. A denunciare il tutto è stata la mamma della migliore amica della quattordicenne.
L’accusa e il racconto shock: l’adolescente non aveva detto nulla ai genitori
La donna è venuta a conoscenza delle violenze, tramite il racconto della figlia, che aveva a sua volta raccolto la testimonianza della presunta vittima. Il racconto è da brividi. Il 64enne è stato accusato dalla Procura della Repubblica di violenza sessuale continuata ed aggravata e di abuso di relazioni domestiche. Il provvedimento arriva al termine delle indagini delegate e dirette dalla Procura di Urbino, e condotte dal personale della squadra mobile della questura di Pesaro e della polizia giudiziaria di Urbino. L’inchiesta è nata in seguito alla segnalazione giunta al responsabile dello Sportello di ascolto diocesano di Urbino per abusi sessuali su minori e che poi è stata trasmessa all’autorità competente cittadina (al termine di una “investigatio praevia” della Curia che ha anche portato alla sospensione del parroco).
Anche i servizi Sociali si sono interessati della questione. Sono state raccolte una serie di prove solide, che hanno portato all’incriminazione del sacerdote. La comunità di Sant’Angelo in Vado, che conosceva perfettamente il parroco, è rimasta sotto shock: a colpire, oltre alla gravità dei fatti in essere, è la consapevolezza che tutto si è manifestato all’interno della parrocchia. Secondo l’accusa, il 64enne teneva un atteggiamento morboso sorretto anche da numerosi regali verso la vittima, che ha confidato alla sua migliore amica le molestie subite. Evidenziando lo stato d’ansia che aveva maturato in quei giorni terribili. La ragazza era sotto shock: e aveva deciso di non raccontare nulla ai suoi genitori.
Si era confidata solo con la migliore amica, sperando di poter ottenere almeno un minimo di supporto e di aiuto psicologico. E’ stata proprio la sua coetanea, che ha detto tutto alla madre, far scattare la denuncia e le indagini. L’ex parroco verrà ascoltato a breve dagli inquirenti.
