L’attività fisica non fa bene soltanto al corpo, ma anche al cervello. Chi lo ha confermato, e su quali studi?
Allenare il corpo e la mente può essere più utile di quel che si pensa. Mantenere in forma il fisico, infatti, è un modo eccellente per prevenire malattie e combattere l’obesità. Ma un recente studio afferma anche che possa essere d’aiuto per ottimizzare il cervello, tenendolo in salute.
Constanza Cortes Rodriguez, durante i suoi studi all’Università di Chicago, si è accorta di quanto fosse salutare l’esercizio fisico. Era molto stressata in quel periodo dato che si trovava sempre in laboratorio. Per cui aveva pensato che iscriversi alla scuola di balli latinoamericani fosse la chiave per stare bene. Consumava nove ore a settimana, preferendo questo anziché il lavoro. Eppure non si rendeva conto di quanto fosse salutare persino per la sua efficienza in laboratorio.
L’esercizio può migliorare anche il cervello, e non solo corpo: i vari studi lo confermano
Non stava bene soltanto fisicamente. ma anche a livello mentale. Questo è successo perché le molecole formate dai muscoli in movimento influenzavano la struttura e la salute del cervello. In passato non sarebbe stato possibile arrivare a questa ipotesi, ma degli studi effettuati sia da lei che da altri scienziati hanno cambiato questa opinione. I dati, infatti, mostrano che il cervello non è un organo che domina soltanto il corpo. È in grado di sviluppare interazioni con tutti gli altri sistemi dell’organismo.
Ciò significa che l’allenamento fisico può giovare pure al cervello. Però non tutte le persone si premurano di allenarsi, anche perché manca la voglia di farlo. E non si tratta soltanto di una questione di volontà: l’età è un fattore importante. Lo studio “Second Half of Life” evidenzia come le persone di 18 anni abbiano un maggior interesse ad iniziare un allenamento fisico piuttosto che i partecipanti dai 30 anni in su. Lo studio è stato condotto su 2.580 adulti.
Ma l’obiettivo degli esperti in generale è un altro. Seppur alcune persone scelgano di non allenarsi, altre ancora non hanno questa possibilità. Gli individui fragili sono un chiaro esempio. Se esistesse un farmaco in grado di imitare gli effetti dell’attività fisica sul cervello, molti di loro potrebbero trarne beneficio pur non allenandosi con il corpo. Speriamo che in futuro gli scienziati riescano a sviluppare un farmaco di questo tipo.