Proseguono gli accertamenti medici sul corpo del ristoratore 48enne, morto a Zanzibar mentre faceva snorkeling. I dettagli dell’accaduto.
Era attesa nei giorni scorsi la salma di Daniele Nunziato in Italia per tutti i controlli del caso, ma si è deciso di rinviare il rimpatrio sia per motivi burocratici che per consentire alle autorità locali di effettuare gli approfondimenti sul corpo del ristoratore italiano prima di dare il via libera al ritorno nelle Marche. L’edizione odierna de Il Giorno, sottolinea come i familiari e gli amici potranno dare l’ultimo saluto al 48enne solamente la settimana prossima visto che il corpo del nostro connazionale è atteso fra sabato e lunedì.
Un ritardo dovuto anche ai controlli che le autorità locali stanno facendo i controlli del caso. Poi il feretro verrà trasferito a Milano dove ci sarà il cambio di bara e, infine, il ritorno ad Ascoli e i funerali che, a meno di clamorose novità dell’ultima ora, dovrebbero svolgersi mercoledì. Un giorno molto triste per tutta la provincia e non solo.
Le cause della morte di Daniele Nunziato
Il ristoratore di trovava a Zanzibar con la compagna per svolgere una vacanza. I due stavano facendo snorkeling quando l’imprenditore ha accusato un malore. I soccorsi sono stati immediati e tempestivi, ma per lui non c’è stato niente da fare. Il personale medico ha potuto constatare solamente il decesso ed ora gli approfondimenti dei sanitari locali hanno dato delle risposte importanti sulle cause del decesso.
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L’ipotesi principale è quella di un ictus. Sarebbe stata questa a provocare la morte di Daniele Nunziato. Naturalmente siamo nel campo delle indiscrezioni visto che non c’è ancora niente di ufficiale. Ma ora la cosa più importante per i familiari è sicuramente quella di riabbracciarlo e dargli l’ultimo saluto dopo settimane di angoscia e di attesa visto che il feretro continua ad essere bloccato a Zanzibar.
Ascoli si prepara a salutare per l’ultima volta Daniele Nunziato, il ristoratore 48enne morto in vacanza a Zanzibar durante una escursione. Una scomparsa che ha lasciato un vuoto incolmabile nell’imprenditoria locale.
