20enne arrestato per la morte di Luigi Pulcini dopo un pugno in faccia

Luigi Pulcini, di Montemonaco in provincia di Ascoli Piceno, è morto dopo 10 giorni di agonia in seguito ad un pugno. Arrestato il presunto responsabile.

Subì un’aggressione violenta lo scorso sei agosto ad Altopascio, morì dieci giorno dopo presso l’ospedale di Pisa in cui era ricoverato, in stato di coma. Luigi Pulcini, secondo gli inquirenti, fu ucciso in seguito al pugno sferrato da un giovane di venti anni, che è stato arrestato proprio con l’accusa di essere il presunto responsabile dell’assurda aggressione.

Luigi Pulcini ucciso con un pugno ad Altopascio
Luigi Pulcini ucciso con un pugno ad Altopascio – Foto Ansa – ascoli.cityrumors.it

A dare una svolta nelle indagini effettuate in tutti questi mesi da parte degli inquirenti sono state le riprese video delle telecamere di videosorveglianza del Comune ma anche quelle di attività e abitazioni private che hanno immortalato il presunto responsabile che si trova ora agli arresti domiciliari.

Aggressione mortale al bar, arrestato un giovane per la morte di Luigi Pulcini

Proprio il primo novembre i carabinieri hanno notificato il provvedimento di arresto a R. B., ventenne accusato di aver dato il pugno fatale a Luigi Pulcini. L’accusa per il ragazzo è omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi.

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Un arresto per omicidio per la morte di Luigi Pulcini – ascoli.cityrumors.it

Gli inquirenti, per fare chiarezza su quanto è accaduto lo scorso agosto, hanno analizzato anche diverse testimonianze di chi si trovava nei pressi del locale dove Luigi Pulcini stava facendo colazione lo scorso sei agosto. Hanno poi incrociato anche i dati relativi ai filmati delle telecamere di videosorveglianza pubblica e privata.

Era mattina e l’uomo, 75enne di Montemonaco, che era ad Altopascio in vacanza, si trovava nella zona esterna del bar “Il Buon Caffè” che si trova in piazza Umberto. Ad un tratto venne aggredito con un pugno al volto da un ragazzo che poi fuggì su un’auto insieme a una ragazza.

Dopo mesi di indagini gli uomini dell’Arma sembrano aver risolto l’enigma sulla vicenda. L’attività investigativa, hanno precisato i Carabinieri è stata condotta in un contesto sociale particolarmente complesso che ha reso le indagini complicate.

Le persone coinvolte e sottoposte alle indagini, si legge in un comunicato, “si sono dimostrate reticenti e diversi testimoni, conoscendo le pericolosità dei soggetti coinvolti, hanno evidenziato un certo timore a fornire la collaborazione necessaria all’individuazione del responsabile”.

Ad ogni modo i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Lucca, su richiesta della Procura della stessa città, hanno eseguito un ordine di custodia cautelare emesso dal Gip del Tribunale di Lucca. Dunque hanno arrestato il giovane che ora si trova ai domiciliari, e indagato altre 13 persone per favoreggiamento per reticenza nei racconti alle autorità.

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