I carabinieri trovarono foto e video pedopornografici nel suo pc, l’ex sacerdote Alberto Bastoni patteggia 4 mesi di reclusione.
L’ex sacerdote della Diocesi di Ascoli Alberto Bastoni, di origini riminesi, ha patteggiato davanti al giudice del tribunale di Ancona, Matteo Di Battista una pena di 4 mesi di reclusione e 1.100 euro di multa. La pena è sospesa e la vicenda giudiziaria a suo carico può ritenersi conclusa. I fatti risalgono al 2020, all’epoca il sacerdote, oramai ex, era vice parroco presso il Duomo di Ascoli Piceno.
Il 59enne originario di Rimini era iscritto al registro degli indagati della Procura di Ancona per detenzione di materiale pedopornografico in quanto sul suo computer, dopo alcune indagini approfondite portate a termine dagli uomini dei carabinieri, furono ritrovati diverse foto e video hard che riguardavano soggetti minori di 18 anni.
Patteggia la pena, l’ex sacerdote Alberto Bastoni condannato a 4 mesi per detenzione di materiale pedopornografico
L’ex viceparroco del Duomo di Ascoli è stato difeso dagli avvocati Simone Fioravanti e Umberto Gramenzi, Alberto Bastoni ha dunque patteggiato una pena di 4 mesi di reclusione – pena sospesa – e una multa di 1.100 euro.
Ripercorriamo la vicenda. Nel 2020 don Alberto Bastoni era vice parroco presso il Duomo di Ascoli Piceno. Nel mese di aprile, per la precisione era il 9 aprile 2020, la sua casa della Curia vescovile di Ascoli venne perquisita dai carabinieri che stavano seguendo un’indagine. Solo un mese più tardi, e quindi a maggio 2023, nell’ambito di un’altra perquisizione, hanno rinvenuto un computer.
In quell’occasione i militari dell’Arma hanno quindi provveduto a sequestrare il computer. Di seguito gli inquirenti hanno effettuato degli approfondimenti mirati su questi supporti informatici e all’interno di un hard disk estratto dal suo notebook hanno riscontrato la presenza di materiale compromettente.
In particolare si trattava di foto e un video a sfondo sessuale, con la presenza in ognuno di un soggetto minorenne. L’uomo consegnò spontaneamente anche alcune dosi di cocaina, circa quattro grammi che erano conservate in un porta ostie che aveva in casa. Anche nella sua auto fu trovata altra droga.
Quando i carabinieri si presentarono nell’abitazione dell’allora padre Alberto Bastoni per effettuare la perquisizione era difficile capire a cosa avrebbe portato. Ma l’operazione portata avanti dai militari dell’Arma che comportò il sequestro dei pc e degli hard disk mostrò subito quanto di torbido fosse nascosto dal sacerdote.
In quelle stesse ore, l’allora vescovo di Ascoli, monsignor Giovanni D’Ercole, decise di allontanare padre Bastoni dalla Diocesi. Di conseguenza Bastoni tornò in Umbria dopo essere stato riaffidato al Superiore generale della sua congregazione di appartenenza.
La vicenda di Padre Alberto Bastoni sconvolse la Diocesi di Ascoli tanto che l’allora vescovo Giovanni D’Ercole si scusò con i fedeli tramite un comunicato molto sentito.
Ora che è arrivata la sentenza definitiva è giunto anche il commento dei suoi legali, gli avvocati Umberto Gramenzi e Simone Fioravanti: “Il nostro assistito vuole dimenticare questa parentesi dolorosa della sua vita che ormai fa parte del passato. Ha già riconosciuto i propri errori manifestando il proprio pentimento e si è ormai definitivamente reintegrato nella vita sociale”, hanno precisato.