Allarme salute nei ristoranti: cosa sta succedendo e come riconoscerne subito uno pericoloso

Non sono pochi i ristoranti in Italia che non raggiungono livelli qualitativi sufficienti. Come fare a riconoscerli? Ecco i consigli degli esperti.

L’Italia è un Paese rinomato in tutto il mondo anche per la sua cucina. Tra i pregi che può vantare lo Stivale d’Europa, senza dubbio l’arte e la cultura culinaria sono uno dei fiori all’occhiello per eccellenza e consentono a settori come quello enogastronomico e della ristorazione di prosperare ed attrarre clienti da ogni parte del mondo.

Come riconoscere un ristorante di bassa qualità: ecco i consigli degli esperti
La cucina italiana è un’arte millenaria apprezzata in tutto il mondo – Ascoli.CityRumors.it

Tuttavia, se ci soffermiamo a considerare l’ambito della ristorazione, dobbiamo ammettere che non tutto è oro ciò che luccica: non sono pochi, infatti, gli esercizi che stentano a raggiungere livelli qualitativi all’altezza della reputazione conquistata nel corso dei secoli. Scarsa igiene, materia prima di dubbia provenienza o mal conservata, personale poco attento ed accogliente: sono alcuni dei fattori che rischiano di nuocere non soltanto all’immagine del cucina italiana, ma anche alla salute dei clienti malcapitati.

Per questo motivo esperti del settore, tra cui chef e critici navigati, hanno evidenziato alcuni dei segnali inequivocabili di attività di ristorazione di bassa e scarsa qualità: affinché la domanda, potremmo dire la “pretesa” – d’altronde più che legittima – dei clienti e dei consumatori resti sempre alta e sproni gli esercenti a mantenere la credibilità del settore il più possibile oltre i limiti di guardia. Ed a migliorare, laddove ed ogni qualvolta occorra.

Cinque indizi di allerta: ecco a cosa porre attenzione secondo gli esperti

Sono numerosi gli indizi che esprimono inequivocabilmente che l’attività di ristorazione presso cui ci si accinge a mangiare sia di dubbia o scarsa qualità. Gli esperti del settore, tuttavia, ne hanno evidenziati in particolare cinque. Ebbene, se emergono alla nostra attenzione quando entrate in un ristorante, facciamoci caso, in modo da valutare se metterci a tavola in queste condizioni effettivamente convenga.

Come riconoscere un ristorante di bassa qualità: vediamo insieme i consigli degli esperti
L’assenza di altri clienti può senz’altro essere un segnale di allarme – Ascoli.CityRumors.it

Partiamo dall’igiene. Ebbene, un principio relativo alla ristorazione ed al cibo (ma che si applica anche a numerosi altri settori) non lascia spazio ai fraintendimenti: se quello che vedi è sporco, quello che non vedi è ancora peggio. Dunque se già all’esterno del ristorante notiamo trascuratezza, sigarette in terra, polvere sulle finestre, macchie di cibo o di bevande (anche sui menù), ecco un segnale di allarme.

Ma se decidiamo comunque di entrare, attenzione allora allaccoglienza: il primo impatto è fondamentale, non è così? Ebbene, che tipo di benvenuto ci viene riservato? Sono presenti un maitre o una hostess per introdurci all’interno del ristorante con cortesia, attenzione e cura? Oppure, se già siamo seduti al tavolo, quanto tempo impiega il cameriere per prendere le nostre ordinazioni e consigliarci all’occorrenza? Se la risposta è assenza o ritardo, stiamo pur certi che qualcosa senz’altro in termini di organizzazione non funziona. 

Ed ancora cosa dire del menù? Offre di tutto e di più? Ebbene, ecco un altro segnale inequivocabile: sui menù di ristorazione, il troppo stroppia. Significa con ogni probabilità che la qualità del cibo è assai bassa, le scorte poco fresche se non addirittura riciclate. E che lo chef, che non può specializzarsi in tutto, non riuscirà a garantire ricette attente e corrette. Infine, un dettaglio che può sembrare di poco conto: il ristorante è vuoto? Come mai?

Anche se siamo arrivati all’orario di apertura, non sottovalutiamo questo aspetto: al netto di temporanei periodi di crisi che esulano dalle responsabilità dei ristoratori (e senz’altro da tenere in considerazione), se un ristorante anche in apertura non ha un po’ di coda, un motivo c’è.

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