Nella difficile situazione economica della provincia di Ascoli, arrivano le parole di solidarietà da Papa Francesco.
La condizione drammatica dei lavoratori degli stabilimenti italiani della multinazionale Beko è arrivata a Roma. Non nelle sedi governative, dove è già in discussione, ma in Vaticano. Una delegazione dei lavoratori della multinazionale turca degli elettrodomestici è stata ricevuta in udienza da Papa Francesco.
A fine novembre, Beko aveva annunciato la chiusura di diversi stabilimenti in tutta Europa e il taglio di personale in altri. La notizia era arrivata lo scorso 20 novembre, dopo le indiscrezioni dei giorni precedenti in cui già si parlava di chiusure di impianti in perdita in Italia.
Finché non è arrivata la notizia definitiva dalla multinazionale degli elettrodomestici, con la chiusura degli stabilimenti di Siena e Comunanza, in provincia di Ascoli Piceno, e il taglio di personale nella sede di Fabriano. Il piano prevede il taglio di quasi 2.000 posti di lavoro, 1.935 per la precisione, circa il 44% del personale Beko in Italia.
L’annuncio dei licenziamenti collettivi è stato un colpo durissimo, perché lavoratori, sindacati e amministratori locali non se lo aspettavano. La multinazionale turca Beko aveva rilevato gli stabilimenti dell’americana Whirpool appena la scorsa primavera e ad aprile aveva iniziato ad essere operativa, nelle Marche nel resto d’Italia. Cosa sarà cambiato in poco più dei sei mesi? I sindacati non ci stanno e hanno immediatamente annunciato una lotta durissima, ricevendo l’appoggio degli amministratori locali. La chiusura degli impianti Beko in Italia, infatti, rischia di avere conseguenze pesantissime per i territori dove operano, tra indotto, servizi ed economia locale. In particolare per la zona di Comunanza, provincia montana già provata dal sisma del 2016 e con un territorio in sofferenza. La chiusura dello stabilimento Beko che qui impiega 320 lavoratori può rappresentare un colpo letale per l’economia locale.
I sindacati sono impegnati in una mobilitazione totale e chiedono a gran voce l’intervento del governo e del Ministero delle Imprese per fermare le chiusure annunciate da Beko, con l’utilizzo del golden power. Nel frattempo, mentre si sono già svolti scioperi e altre manifestazioni, una delegazione di lavoratori Beko si è recata in Vaticano dal Papa per spiegare la propria situazione e ricevere il suo sostegno.
Dopo aver incontrato i lavoratori di Beko e alcuni esponenti delle comunità coinvolte, sabato 7 dicembre in Vaticano, Papa Francesco ha parlato della loro situazione all’Angelus di domenica 8 dicembre, dalla finestra del Palazzo Apostolico. “Sono vicino ai lavoratori di Siena, Fabriano e Ascoli Piceno, che difendono in modo solidale il diritto al lavoro, che è un diritto alla dignità – ha detto il Papa-. Che non gli sia tolto il lavoro, per motivi economici o finanziari“.
La delegazione di lavoratori Beko, ricevuta in udienza privata dal Pontefice, ha chiesto al Papa di pregare per la loro difficile situazione.