La scuola sempre più centrale nella vita dei più giovani ed i genitori devono stare molto attenti: scatta la condanna per chi non li manda.
Un paese funzionante si forma sulla conoscenza e sulla formazione, specialmente dei più giovani: per questo, è importante che i bambini e i ragazzi italiani abbiano normale accesso all’istruzione che possano mettere le basi per il loro futuro, a prescindere poi dalla professione che decideranno di svolgere.
Lo sa bene anche il governo attualmente in carica, che ha ribadito l’importanza della scuola attraverso le nuove parole del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, in visita nella scuola di Ostia (in provincia di Roma) finita purtroppo, di recente, al centro della cronaca per spiacevoli eventi.
In visita all’Istituto Amendola Gattuso di Ostia, per mostrare solidarietà alla maestra recentemente aggredita e sostegno a tutti gli insegnanti, il ministro ha chiarito la posizione del governo, sottolineando come la nuova norma porterà delle gravi conseguenze per i genitori che impediscono ai figli di andare a scuola.
Il ministro dell’Istruzione Valditara sulla nuova norma: punizione severa per chi non manda i figli a scuola
Il nuovo decreto-legge 123/2023 (il cosiddetto ‘Decreto Caivano‘) convertito con modificazioni dalla legge 159/2023 rafforza ancora di più l’obbligo di istruzione per i minori, tutelando il loro futuro da genitori irresponsabili. Con questa nuova norma, infatti, i genitori che non garantiscono ai figli l’istruzione rischiano davvero molto grosso.
“E’ entrata in vigore una norma che è stata inserita nel decreto Caivano: non ci sono più i 16 euro di multa per chi non manda i figli a scuola ma ci sono 2 anni di galera“ sono state le parole del ministro (come riportato da Repubblica) durante il suo intervento nella scuola di Ostia. Niente sconti quindi a chi impedisce ai figli di avere un’adeguata istruzione, così come non ci saranno sconti per la violenza nelle scuole; lo Stato si è schierato fortemente al fianco di tutti i docenti.
“Nelle scuole la violenza non è ammessa, la cultura del rispetto deve essere trasmessa a tutti i bimbi [..] Solidarietà all’insegnante e a tutti coloro che insegnano in un contesto complicato” ha poi aggiunto il ministro, che è stato tra l’altro accolto con grandissimo calore da tutto il personale scolastico e anche dai tantissimi bambini presenti nell’istituto.