Guè Pequeno e gli stupri di gruppo: la durissima presa di posizione del noto giornalista

Il noto giornalista critica Guè Pequeno e parla degli stupri di gruppo. Ma cosa c’entra il noto rapper con questo?

Uno dei rapper più famosi e discussi della musica italiana è sicuramente l’artista Guè, in passato Guè Pequeno. Il cantante, come tanti esponenti della scena rap, è spesso criticato a causa di alcune dichiarazioni e scivoloni commessi negli ultimi anni. Non c’è ovviamente da stupirsi in quanto gli artisti di questo genere musicale non sono nuovi alle critiche.

Guè e gli stupri di gruppo, cosa c'entra?
Il rapper Guè nella bufera – Credit: Guè (FB) – (ascoli.cityrumors.it)

Il rapper è infatti spesso discusso per i testi, considerati non proprio un esempio positivo per i più giovani. Le critiche si concentrano, infatti, sulla violenza nelle strofe e sugli stereotipi sulle donne presenti in gran parte delle canzoni. E’ proprio per questo che la scena rap non va giù alle generazioni meno giovani. Proprio per questo Guè è finito al centro di una polemica.

Guè Pequeno e gli stupri di gruppo, cosa c’entra il cantante?

Cosimo Fini, in arte Guè, è finito più volte al centro delle polemiche. Prima i video hard pubblicati sul suo account Instagram per errore (il rapper c’è cascato due volte), poi le recenti dichiarazioni in cui l’artista ha svelato che è dipendente da OnlyFans, arrivando a spendere più di 4000 euro per guardare contenuti pornografici.

L'analogia con gli stupri di gruppo e il porno
Gli stupri di gruppo e il legame con i porno (ascoli.cityrumors.it)

Le sue dichiarazioni ovviamente hanno fatto scalpore e sul settimanale Nuovo una lettrice è intervenuta sulla questione. Gabriella da Bari ha scritto una lettera indirizzata al giornalista Michele Cucuzza, dicendo che: “ormai non c’è più limite alla decenza”. La donna si lamenta che dovrebbe vergognarsi per le dichiarazioni che ha fatto, ovvero “spendere per guardare contenuti hard”.

Il giornalista Cucuzza ha risposto alla donna, condividendo il suo disappunto. “Vorrei consigliare a Guè un periodo di astinenza”, ha risposto sul giornale. La sua proposta è particolare e riguarda la sostituzione di questi contenuti con le notizie di stupri di gruppo. Cucuzza infatti ritiene che la violenza sessuale contro le donne sia incentivata a causa della mercificazione femminile nei media e dice: “purtroppo non mancano: dopo quello di Palermo e Caivano, quello di Torino”.

“Guè legga le testimonianze delle povere vittime – aggiunge Cucuzza -, legga cosa hanno dovuto subìre. I carnefici sono appassionati di film porno”. Queste ultime notizie, infatti, sono accomunate dal fatto che gli accusati erano fruitori di materiale a luci rosse. Lo hanno dichiarato loro stessi dopo le interrogazioni relative ai fatti di cui sono stati denunciati dalle loro vittime.

Ultimamente l’attenzione della stampa riguardo agli stupri di gruppo, alta tra agosto e settembre, si è affievolita. Purtroppo nel frattempo due dei tre ragazzi arrestati per il presunto stupro di gruppo di Torino, sono stati scarcerati. La presunta violenza di gruppo a Torino sarebbe accaduta in un appartamento da parte di alcuni giovani sudamericani. I ragazzi accusati sono al momento in tutto sei.

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