Approfondiamo i dettagli della normativa vigente per comprendere i rischi e le sanzioni a cui si incorre se si guida in stato di ebbrezza.
Ne siamo ben consci: assumere alcolici e guidare automezzi è un connubio da evitare senza esitazioni. Tuttavia le strade purtroppo si “macchiano” con frequenza di incidenti causati proprio dalla guida in stato di ebbrezza, con conseguenze troppo di sovente tragiche e drammatiche. E i dati del Ministero della Salute parlano chiaro.
Fanno riferimento all’ultimo anno rilevato disponibile, ovvero il 2021, il quale in confronto con l’anno precedente 2020 mostra un lieve aumento sia in termini di decessi sia in termini di lesioni e feriti dovuti ad incidenti stradali in cui almeno un conducente sia risultato in stato di ebbrezza.
Dunque un fenomeno che, nonostante le azioni di sensibilizzazione effettuate a livello informativo nonché di inasprimento delle pene effettuato in ambito legislativo, continua a vessare ed a minacciare tanto l’incolumità dei responsabili quanto degli sfortunati malcapitati.
Per questo motivo è opportuno ed anche urgente innalzare i livelli di guardia: tanto a scuola, per prevenire, come in ufficio ed a casa, per correggere ove necessario e possibile, in modo da contrastare fattivamente e con vigore la diffusione del fenomeno. In questo articolo, ripassiamo quindi insieme i dettami principali del Codice della Strada che disciplinano la materia.
Gli articoli del Codice della Strada che disciplinano la materia della guida in stato di ebbrezza
Sono gli articoli 186 e 186 bis del Codice della Strada a disciplinare la materia della guida in stato di ebbrezza. Il principio cardine è cristallino: è vietata la conduzione di un autoveicolo dopo aver consumato bevande alcoliche. È il tasso alcolemico a determinare il livello di ebbrezza di un conducente, ovvero quanti grammi di etanolo sono presenti in un litro di sangue.
In base al nuovo Codice della Strada, il tasso alcolemico consentito viene distinto in base a seconda delle diverse tipologie di guida: quelle effettuate da neopatentati, conducenti professionali e di automezzi per i quali è richiesta la patente di tipo C, D ed E devono dimostrare un tasso alcolemico pari a 0. Le altre categorie di conducenti, invece, di non oltre 0,5 grammi al litro.
Se il conducente supera i limiti, le multe sono davvero salate, ovvero da un minimo di 500 Euro ad un massimo di 6.000 Euro e con sospensione della patente a partire da un minimo di 3 mesi fino alla pena maggiore di reclusione di 2 anni.
Inoltre, i reati e le infrazioni commesse tra le ore 22 e le ore 7 prevedono un aumento delle ammende a partire da un terzo fino alla metà di quanto riportato e, nel caso il conducente in stato di ebbrezza provochi un incidente, le sanzioni vengono ulteriormente raddoppiate. Insomma, non c’è da scherzare. Tanto bere quanto guidare responsabilmente sono un dovere imprescindibile di ogni automobilista.