Il giocatore è l’attaccante dell’Aquila e ha preso tre mesi per lesioni e minacce. Dopo il cartellino non ci ha capito più niente e urlava: “Ti aspetto fuori”
Un fatto riprovevole e senza alcuna giustificazione. Durante una gara di calcio del campionato di serie D tra il Piano San Lazzaro e l’Aquila, l’attaccante della squadra abruzzese, danneggiato da un avversario per un fallo si rivolge all’arbitro dandogli del “pezzo di m” perché a suo dire non aveva visto l’intervento falloso, ma il direttore di gara, avendo sentito tutto, è andato da lii e l’ha espulso direttamente. Il calciatore, un rumeno di 36 anni, non ci ha pensato due volte e ha rifilato un bel cazzotto in pieno volto al povero arbitro che, tramortito e sorpreso da così tanta violenza, è caduto in terra e si è spaventato.
E’ successo di tutto, una vera e propria bagarre. Il terreno di gioco si è trasformato in una specie di ring, con i compagni che hanno subito allontanato l’attaccante e tutti gli altri che si sono messi a difesa dell’arbitro. Il quale ha tentato di proseguire la gara, ma il giocatore espulso non aveva finito e ha continuato a inveire nei confronti del direttore di gara. Quest’ultimo, impaurito per la situazione che si era venuta a creare ha decretato la fine della gara dieci minuti prima perché aveva il timore che la cosa non fosse finita.
Condannato a tre mesi e al pagamento di 2 mila euro
E aveva ragione perché l’attaccante, una volta decretata la fine dell’incontro è andato di nuovo dall’arbitro aggredendolo ancora, ma a quel punto sono intervenuti i poliziotti che hanno fermato l’aggressore e difeso il povero direttore di gara. Una giornata infernale per l’arbitro che si è beccato ben due pugni in pieno volto e diverse ferite sul volto e sul corpo. Il primo cazzotto dopo l’espulsione, il secondo quasi negli spogliatoi perché la rabbia del calciatore non si arrestava.
“Ti aspetto fuori, ti spacco la faccia”, gli aveva detto, tanto che allo stadio Dorico sono arrivati prontamente i poliziotti ma anche i carabinieri e il 118. L’arbitro era andato in ospedale con una prognosi di dieci giorni riportando un trauma cranico da percosse, ma dopo i controlli medici i giorni sono saliti fino a 35. Il calciatore rumeno è stato identificato e fermato, con il giudice Matteo Di Battista che alla fine l’ha condanno a tre mesi e al pagamento di 2mila euro da pagare alla vittima. Una storia davvero brutta.