Aveva problemi e debiti, alla fine chiede aiuto a un amico, ma col tempo invece di richiedere la somma iniziale, vuole il triplo
Una di quelle storie che fa arrabbiare da un lato e dall’altro accapponare la pelle. Già perché una persona che si sente sola ed ha problemi di soldi, succede che non sente di avere grandi soluzioni e spesso fa la cosa sbagliata e soprattutto pensa a cose sbagliate, come quella di farsi del male. Un uomo aveva un problema di debiti e non sapendo come fare, alla fine si sarebbe rivolto ad un suo amico che aveva proposto il suo intervento proprio per aiutarlo a stare tranquillo. Il problema però è che questo suo amico da soluzione si è trasformato in uno dei quei problemi davvero assurdi. Già perché il cosiddetto amico, in realtà era un usuraio.
E così, dopo un prestito di appena 700 euro, l’amico gli avrebbe richiesto indietro il doppio, se non qualcosa di più dell’intera cifra. Alla fine infatti, il prestito era di circa 1000 euro, ma il soggetto che si definiva amico ne avrebbe chiesti quasi 2000 indietro. Un tasso quasi del 90% che solo gli strozzini possono applicare. Il problema è che questa persona non sapeva come fare e si è sentito in qualche modo tradito e ancora più solo. E così, il povero imprenditore di Falconara, vista la situazione, ha pensato bene di lasciare un biglietto d’addio alla famiglia, moglie e figli che, ovviamente, si sono sentiti persi.
L’amico strozzino è sotto processo e rischia davvero tanto
Il povero uomo indebitato è così sparito per alcuni giorni, anche con tutte le intenzioni di farla finita una volta per tutte. “Non avevo più soldi e non volevo farmi rintracciare“, ha cercato di spiegare in aula il povero malcapitato che si è andato a fidare della persona sbagliata mentre davanti aveva il cosiddetto amico che un uomo di 42 anni, rom, e che attualmente è in carcere per altri motivi e che, per questa cosa, è stato anche condannato per ulteriori tre anni di reclusione.
Un amico che aveva prestato i soldi, com la prima consegna che sarebbe avvenuta proprio a Falconara. “Mi erano stati dati 700 euro, dovevo restituirne 500“, il racconto della vittima. Ma più andava avanti, più i soldi da restituire aumentavano a dismisura, fino a quando l’imprenditore ha detto basta e si è rivolto alla polizia, grazie anche all’intervento della famiglia che, probabilmente l’ha dissuaso da qualsiasi brutta intenzione avesse di farsi del male.