L’attrice ha parlato di alcuni momenti molto complicati del suo passato, il successo in TV non è riuscito a farle dimenticare i traumi subiti.
La svolta nella carriera di Annika Noelle è arrivata nel 2018 quando il destino le ha offerto un’occasione d’oro: entrare a far parte della famiglia di Beautiful nel ruolo di Hope Logan, figlia di Brooke Logan e Deacon Sharpe.
È la definitiva consacrazione per l’attrice di Boston, che da quel momento in poi ha cominciato la propria scalata verso la fama. Nel 2020 è stata addirittura candidata ai Daytime Emmy Awards nella categoria Miglior attrice non protagonista in una serie drammatica.
Proprio in questi giorni, la trentasettenne ha girato alcune scene dei nuovi episodi della soap proprio a Roma, a raggiungerla nella Capitale è stata la redazione di DiPiùTV. Il settimanale l’ha intervistata con lo scopo di ottenere qualche informazione sul futuro del suo personaggio, ma anche per parlare della sua storia – non propriamente rose e fiori.
Annika Noelle è Hope in Beautiful, in pochi sono a conoscenza del suo dramma
Le peripezie di Hope Logan di Beautiful non somigliano molto al dramma che l’attrice che la interpreta ha dovuto affrontare nell’arco della propria esistenza, set e vita reale fortunatamente rimangono due universi distinti e separati – nonostante dei tratti in comune esistano. Annika Noelle, classe 1986, lo ha confermato anche ai microfoni di DiPiùTV, il settimanale l’ha intervistata a Roma, dove stava girando alcune puntate dello sceneggiato.
“La mia vita sentimentale non potrebbe essere più diversa dalla sua”, ha ammesso l’attrice. “È molto più tranquilla e per me va benissimo così. Io e Hope non abbiamo gli stessi problemi, non abbiamo famiglie simili, non facciamo lo stesso lavoro, ma qualcosa in comune lo abbiamo: amiamo impegnarci con tutte noi stesse per le cause sociali in cui crediamo”, ha ammesso.
Entrambe in trincea ma per motivi diversi, Annika tra le tematiche che sente particolarmente ‘sue’ c’è quella delle donne incapaci di dare alla luce dei figli.
E il motivo è abbastanza chiaro, visto che durante la sua vita ha perso ben due bambini: il primo alla decima settimana di gravidanza, il secondo all’ottava: “Quando io e li mio ragazzo abbiamo scoperto che ero incinta eravamo terrorizzati ma anche felicissimi. Poi le visite, le analisi e i risultati del progesterone: il sogno si è sgretolato da lì in poi. La nostra bambina l’ho persa a dieci settimane, l’altro a otto. In quel periodo tantissime donne mi hanno scritto per manifestare la loro vicinanza, penso che se ne debba parlare molto di più”.
