Sul palco Loredana Bertè dà l’idea di essere dura e di avere un carattere forte, anche una come lei è però stata vittima di violenza.
Grinta e carattere non sono certamente mai mancate a una come Loredana Bertè, anzi queste sue caratteristiche sono state determinanti per permetterle di affrontare anche i momenti difficili della sua vita. Ancora adesso, infatti, lei non riesce a darsi pace per la morte dell’amatissima sorella Mimì. Era il maggio del 1995 quando la cantante è stata trovata senza vita nella sua casa di Cardano al Campo in provincia di Varese, poche ore prima lei aveva provato a chiamarla senza ricevere risposta, per questo l’interprete di “Non sono una signora” ancora non riesce a perdonare se stessa.
Gli artisti spesso quando sono chiamati a esibirsi finiscono per indossare una maschera quando sono sul palco, applicando al meglio il detto “The show must go on”. anche se è impossibile mettere da parte del tutto alcuni dolori che segnano in modo indelebile. Questo è quello che è accaduto anche a Loredana, vittima di un abuso quando era solo una ragazzina di cui parla raramente.
La terribile violenza subita da Loredana Bertè
Chi è stato vittima di violenza sa bene come possa essere difficile parlarne apertamente, non tanto quando si deve denunciare il fatto, cosa comunque doverosa, ma anche quando ci si deve confidare con qualcuno di caro. In alcuni casi arriva addirittura a manifestarsi un senso di colpa, come se si fosse fatto qualcosa che può avere incentivato il colpevole.
Una situazione simile l’ha vissuta anche Loredana Bertè quando aveva solo 16 anni, a distanza di tempo lei ha voluto uscire allo scoperto, consapevole di come l’esperienza oggi le permetta di vedere le cose in modo diverso.
Il suo racconto è davvero agghiacciante: “Sono stata violentata a 16 anni” – aveva raccontato a Silvia Toffanin, ospite di ‘Verissimo’. L’episodio è avvenuto quando faceva parte delle Collettine, il corpo di ballo di Rita Pavone, e che facevano serate in giro per l’Italia con Don Lurio. “Io ero l’unica vergine del gruppo, tutte provavano a convincermi, parlandomi di una persona innamorata pazza di me. Alla fine mi sono lasciata convincere a uscire con lui, che ha preso delle rose per me. ha portato in un appartamento scannatoio, le ragazze devono stare molto attente. Quando ho sentito che chiudeva con il lucchetto la porta mi sono spaventata, terrorizzata. Volevo andare fuori, ma lui mi ha riempita di botte, mi ha violentata”.
Riuscire a sfuggire non è stato semplice: “Sono scappata per miracolo, con i vestiti tutti strappati – ha detto ancora -. Un taxi si è fermato mentre stavo svenendo e mi ha portata in ospedale”.
In quella fase lei era davvero giovanissima, per questo non ha avuto nemmeno il coraggio di raccontare l’episodio alla famiglia. Oggi, invece, lei è cambiata e ha la forza di dire apertamente quello che le è successo sperando possa essere di aiuto a chi si trova a vivere una situazione simile, anche in famiglia. Loredana Bertè oggi è una donna sicura di sé e determinata, convinta di un concetto importante: “Bisogna denunciare al primo schiaffo”.