Fin dai tempi antichi nell’immaginario dell’uomo la strega è associata ad un oggetto in particolare: la scopa. La motivazione è sorprendente!
Al di là di pentoloni, pozioni magiche e gatti neri, cosa da sempre è affiancata alla figura della strega è la scopa. La scopa magica. La scopa che volava. La scopa che da sola si muoveva nella malconcia capanna. La scopa che le portava. Le portava su nel cielo scuro, molto in alto, a volteggiare sghignazzando tra la luna e le stelle.
Tutti conosciamo la storia del Mago di Oz dove di streghe ce ne sono ben quattro, due buone e due cattive. E, in particolare Elphaba, la malvagia strega dell’Ovest, che incarna perfettamente le caratteristiche della “strega cattiva” dalla pelle verdastra che volava sulla sua scopa ammuffita.
Ma di streghe ne esistono anche di bellissime come la matrigna di Biancaneve, perfida e malvagia, abile nella magia nera e fino ad un certo punto della storia “la più bella del reame”.
E si potrebbe continuare all’infinito con tutte le immagini che il mondo dello spettacolo ci ha dato di questo personaggio. Molto spesso, però, il fatto che accomuna tutte le streghe è il fatto che esse posseggano una scopa. Vi siete mai chiesti perché, nel nostro immaginario le streghe sono sempre raffigurate così?
Streghe e scope
La scopa è un arnese che serve per pulire casa, ancora oggi esistente. Fin dall’antichità è sempre stata associata alla figura della donna in quanto colei che si prende cura della casa e che quindi la pulisce. Pare, però, che sia stato proprio nel Medioevo ad affermarsi l’idea che le streghe non usavano la scopa solo per pulire casa. La prima immagine di una strega a cavallo della sua scopa apparve infatti nel 1451 nell’opera “Il protettore delle dame” del poeta francese Martin Le Franc. In questo libro infatti si possono notare raffigurazioni di streghe con scope e sciarpe, non vi ricordano qualcosa? Pare che la divisa dei giovani studenti di Hogwarts in Harry Potter prenda ispirazione proprio da qui.
Nel Medioevo inoltre, si pensava che una donna che cavalcava una scopa indicasse anche che fosse membro del Valdismo, una setta cristiana (condannata poi come eretica dalla Chiesa Cattolica) fondata nel XII secolo che permetteva a tutti, compreso il genere femminile, di diventare preti. Ed a proposito di preti, la cosa che vi sorprenderà sapere è che la prima persona ad essere accusata di praticare stregoneria e cavalcare una scopa fu un uomo. Si chiamava Guillame Edeline, ed era un parroco francese che fu arrestato perché si oppose alla caccia alle “streghe”, nel 1453.
Inoltre le streghe hanno da sempre la fama di saper preparare degli intrugli a base di erbe che servivano a raggiungere i loro scopi. Come se le procuravano? Beh con la scopa, svolazzando di qua e di là! Questi intrugli servivano a far diventare le streghe più giovani, più belle, insomma a creare chissà quali “diavolerie”. Tra queste erbe c’erano l’atropa belladonna, la mandragola, lo stramonio comune. Tutte piante velenose che producono l’alcaloide tropanico, una sostanza allucinogena. E la cosa interessante è che queste sostanze non si potevano ingerire per via orale.
Secondo i documenti scritti tra il Medioevo e i primi secoli dell’età moderna, che riportano le affermazioni delle donne accusate di stregoneria e torturate, questi intrugli dovevano essere assorbiti dalla pelle dei posti più intimi. Ecco che il bastone della scopa diventava lo strumento perfetto per far penetrare le “sostanze magiche” in quelle parti del corpo. La cosa ha molto senso ma, ovviamente, queste storie vacillano tra finzione e realtà.
Insomma, non si sa per certo se le donne, sottoposte a torture dolorose, fossero pienamente coscienti di quello che stavano dicendo. Sicuramente le persone di quel tempo, prese da una forte paura di quelle che potevano rappresentare le streghe, avranno ingigantito con un tocco di fantasia semplici pratiche usate magari in sostituzione della medicina più tradizionale.
Insomma, il mito delle streghe con la loro scopa è solo uno dei tanti racconti, tra magia e realtà, che si diffuse nel Medioevo ma che comunque è arrivato fino a noi oggi, ed ancora oggi ci incuriosisce.