Allarme stipendi: tutti gli aumenti rischiano di essere cancellati | Panico lavoratori

Allarme stipendi, gli aumenti registrati a metà anno potrebbero non essere confermati per il prossimo anno: cosa sta succedendo?

Da diversi anni gli italiani lamentavano un mancato aumento degli stipendi che potesse sopperire all’inflazione. Da quando abbiamo adottato la moneta unica, c’è stato un aumento del doppio del costo dei prodotti e dei servizi che però non è stato seguito ad un aumento altrettanto significativo degli stipendi. La questione è diventata impellente in questo 2023, anno in cui l’inflazione ha raggiunto percentuali anomale ed ha soffocato le finanze degli italiani.

Aumento stipendi a rischio
L’aumento degli stipendi è a rischio nel 2024 – Ascoli.cityrumors.it

Per ovviare alla problematica, il governo Meloni ha optato per il taglio del cuneo fiscale, portandolo dal 4% al 7%. Da questo aumento di percentuale c’è stato un guadagno di 100euro in media sugli stipendi mensili a partire dai 1.500 (che rappresentano la media di guadagno degli italiani). Un aiuto, sicuramente, ma che in alcuni casi non è stato sufficiente per sopperire alle difficoltà economiche di questo periodo.

Per molte famiglie, infatti, il periodo è proprio nero, specialmente per quelle che hanno sottoscritto negli anni passati un mutuo a tasso variabile. I continui aumenti dei tassi di interesse effettuati dalla Bce per contrastare l’inflazione hanno infatti avuto come conseguenza diretta il raddoppio delle rate del mutuo a tasso variabile senza cap.

In tale ambito ha funzionato solo parzialmente la possibilità di rinegoziazione del mutuo offerta proprio dal governo. Le banche non si possono opporre alla decisione del  correntista di spostare il credito ad un’altra banca o di cambiare le condizioni di pagamento, ma basta superare i 35mila euro di ISEE familiare per non avere più accesso a questa possibilità.

A rischio l’aumento degli stipendi nel 2024: cosa sta succedendo?

Prima di spiegare perché gli aumenti di stipendio sono a rischio per il prossimo anno è bene specificare che il taglio del cuneo fiscale ha avuto un impatto positivo solo per una parte della popolazione.

Aumento stipendi a rischio
Il taglio del cuneo fiscale potrebbe non essere confermato nella prossima Legge di Bilancio – Ascoli.cityrumors.it

Tale misura infatti ha agevolato esclusivamente i dipendenti, lasciando fuori le altre categorie lavorative. In vista della Legge di Bilancio 2024, dunque, bisognerà cercare non solo di rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale, ma di inserire nella misura anche quelle Partite Iva i cui guadagni sono esigui.

Il rischio di perdere gli aumenti è legato a doppio filo alla conferma di quanto contenuto nel Decreto Lavoro all’interno della prossima Manovra. La misura approvata ad inizio estate prevede infatti il taglio del cuneo fiscale solo ed esclusivamente fino alla fine del 2023. Il governo Meloni lo inserirà all’interno della prossima Legge di Bilancio? Ci sono le coperture per rendere strutturale questo aiuto ai lavoratori?

Attualmente è presto per dirlo, ma ciò che emerge dalle discussioni in merito non è incoraggiante. Sappiamo infatti che la coperta è corta per tante delle misure che vorrebbe approvare il governo e che a qualcosa bisognerà rinunciare. Bisognerà capire cosa verrà ritenuto prioritario e cosa invece verrà sacrificato.

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