Ecco la verità sulla nuova modalità di pignoramento dei conti correnti e quali sono i cambiamenti già apportati negli ultimi tempi
I debiti sono tra le eventualità più temute dalle persone, perché si portano dietro episodi spiacevoli tra cui fermi amministrativi e pignoramenti.
Se si hanno debiti col Fisco, il pignoramento può scattare in alcuni contesti, e non è certo un momento piacevole per chi lo subisce, soprattutto perché ci si vede togliere dei beni di proprietà.
Si è molto parlato, negli ultimi tempi, della nuova legge sul pignoramento dei conti correnti nella delega fiscale e che sta incutendo timore in molte persone.
La paura, nello specifico, riguarda eventuali cambiamenti significativi che potranno essere messi in atto dal Governo, entro due anni, a livello fiscale. Le modifiche potrebbero interessare il pignoramento per coloro che non pagano le tasse oppure hanno debiti col Fisco di altra natura. Scopriamo insieme qual è la verità in merito.
Pignoramento: la verità sulla nuova riforma
In base a quanto riportato nella nuova riforma del Fisco, l’esecutivo potrebbe consentire all’Agenzia delle Entrate e a soggetti istituzionali di avere accesso ai conti correnti dei contribuenti ed eseguire un prelievo forzoso per recuperare i crediti provenienti da tasse e multe non versate.
A parlare di questa cosa sarebbe stato Matteo Renzi, leader di IV, che avrebbe asserito di voler fare un emendamento per eliminare tale provvedimento.
Ma in verità, nella nuova misura riforma del Fisco, non vi sarebbe nessun prelievo forzoso dei conti correnti, ma l’opportunità di monitorare gli stessi, per controllare che sia presente denaro.
Il viceministro dell’Economia, Leo, ha chiarito che nella nuova riforma fiscale si dibatte sulla possibilità per l’esecutivo, di rafforzare la riscossione attraverso un sistema di verifica per capire se sul conto vi sono i soldi.
In sostanza, si vorrebbe capire se in caso di pignoramento, quest’ultimo andrebbe in porto o meno. Ad ogni modo, i debitori sarebbero tutelati. Si parla, inoltre, di superare il ruolo in modo graduale, e di rendere più rapida la riscossione, in meno tempo, agevolando il versamento dei debiti.
Intanto, nella riforma Cartabia, dal 1° marzo 2023, il creditore, per effettuare la ricerca dei beni da pignorare ai debitori, deve fare domanda all’ufficiale giudiziario per rintracciarli nei database fiscali e previdenziali. Con questo procedimento si potranno individuare telematicamente beni da pignorare, se il creditore fa richiesta in merito.