L’INPS, dopo le varie polemiche sui mancati pagamenti dell’Assegno di Inclusione, ha rassicurato i beneficiari circa l’esito delle pratiche.
Il sussidio che ha preso il posto del reddito di cittadinanza non sta fruttando i risultati sperati, quantomeno nelle famiglie che sono in difficoltà economica.
Il Governo plaude l’iniziativa, ma in realtà l’Assegno di Inclusione ha generato ancora più poveri rispetto a prima, perché le regole di accesso sono troppo rigide, e inoltre si sono verificati anche disguidi tecnici che hanno mandato nel panico tantissimi percettori.
Cosa è successo all’INPS e quando arriveranno i pagamenti dell’Assegno di Inclusione
Moltissimi cittadini che avevano fatto la domanda per l’ADI già a gennaio non hanno visto partire le erogazioni, e sulla pagina Facebook dell’Istituto di previdenza sono piombate centinaia di richieste e lamentele.
Purtroppo, oggi per accedere all’ADI i cittadini devono rispondere a severi requisiti e attivare procedure non sempre facili da comprendere. Infatti l’Assegno spetta solamente ai nuclei familiari in cui c’è:
- un minore con disabilità;
- oppure un componente con almeno 60 anni di età;
- oppure la famiglia deve trovarsi in condizione di svantaggio tali da essere seguita dai servizi sociali del proprio comune.
I richiedenti, oltre a rispondere ai requisiti devono presentare domanda telematica, (anche se hanno la possibilità di rivolgersi ai patronati) e poi iscrivere i componenti del nucleo “occupabili” al portale SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa), al quale si accede online, direttamente dal portale INPS, dopo aver presentato domanda di ADI.
Non tutti hanno la possibilità di effettuare queste azioni con facilità, e questa è una delle criticità maggiori della misura che dovrebbe essere d’aiuto alle persone con difficoltà economiche e altri gravi problemi in famiglia. Inoltre anche chi ha effettuato tutto nel modo giusto si è trovato di fronte a problemi tecnici dell’INPS, e molti non hanno ricevuto i pagamenti. Anzi, le pratiche sono rimaste ferme per molto tempo tanto da far scattare le lamentele e proteste.
Alla fine, con il messaggio n. 1816 del 13 maggio 2024, l’INPS ha fatto sapere di aver trasmesso i codici fiscali dei richiedenti ai Comuni interessati, tramite la piattaforma GePI del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e alle ASL. Le pratiche, sempre secondo quanto afferma l’INPS, saranno evase e i primi pagamenti cominceranno ad arrivare dal giorno 15 per le prime erogazioni, e dal giorno 27 per i rinnovi.